di Valeria Nicoletti
È stata pubblicata in collaborazione con il Treviso Comic Book Festival, “La traiettoria delle lucciole”, antologia di 15 storie e 28 autori, tutti italiani, un tributo ai primi dieci anni della casa editrice padovana Becco Giallo, impegnata nella promozione e diffusione del giornalismo a fumetti sulla scena italiana.
I primi dieci anni, ma anche i primi traguardi raggiunti, un progetto che, da un piccolo studio nel centro storico di Padova, si è fatto strada sulla scena italiana, e non solo, del giornalismo a fumetti.
Si intitola La traiettoria delle lucciole, un’antologia di 15 storie, realizzate da 28 autori italiani, pubblicata nel 2015 in collaborazione con il Treviso Comic Book Festival, un’iniziativa che celebra il decimo compleanno della casa editrice Becco Giallo, fondata da Guido Ostanel e Federico Zaghis, il cui nome è un omaggio al settimanale satirico e antifascista degli anni Venti di Alberto Giannini.
Il titolo del libro è invece un richiamo al celebre articolo di Pier Paolo Pasolini, pubblicato nel 1975 sul Corriere della Sera, dove lo scrittore raccontava lo strano fenomeno della scomparsa delle lucciole, nei primi anni Sessanta, a causa dell’inquinamento dell’aria, e dove precisava di barattare volentieri la Montedison tutta per una sola lucciola.
Da qui l’ispirazione per le 15 storie, italiane e non, narrate con preciso stile giornalistico, seguendo, come da titolo, l’illuminazione della realtà, la ricerca del vero, l’immagine che racconti quello che le parole non riescono a dire.
Come ribadiscono gli editori, le lucciole, una luce sempre più rara, straordinaria, “una pulsazione silenziosa, ostinata come le mani alzate di chi non si accontenta e decide di saperne di più” e il proposito di tornare a rincorrerle, “ricominciare a seguirle, pulsazione per pulsazione, ridisegnare le traiettorie, è un esercizio impegnativo: richiede anime pazienti, atteggiamenti curiosi. Reclama silenzio”.
Dagli orsi in Trentino alla cannabis terapeutica, dalla vicenda della vedova Pinelli alla lotta infinita per il diritto alla morte, dall’edilizia partecipata agli scempi di Expo a Milano, le 15 storie disegnate sono uno strumento finalizzato a comprendere e decifrare il presente.
Ogni storia è frutto di un lungo lavoro di documentazione, che esige i tempi e la dedizione del giornalismo di reportage, ma che prende forme inattese, quella della biografia, della confessione, del ricordo, della lettera aperta o dell’inchiesta vera e propria.
Questa la filosofia Becco Giallo, dove il fumetto, come spiega anche Valerio Evangelisti in calce nell’antologia, è utilizzato come veicolo di critica sociale, non come punto d’arrivo ma come canale divulgativo, come linguaggio, chiariscono Ostanel e Zaghis, per raccontare la realtà. I due, infatti, si presentano come appassionati sì ma non esperti di fumetti, uniti dal piacere della narrazione e dalla passione per mettere nero su bianco il reale.
E sono tutte storie vere quelle del loro catalogo, dalle biografie di Adriano Olivetti, Gian Maria Volonté, Wislawa Szymborska alle cronache dei ricercatori precari, le rotte di Marco Polo, le odissee dei migranti. E, come tutti i libri della casa editrice padovana, anche La traiettoria delle lucciole è stampato su carta eco-certificata e diffuso in creative commons.
“Quando intervisti una persona non sempre riesci a rendere sulla carta tutto quello che vorresti. Alcune cose interessanti resteranno ai margini… impossibili da proporre sulla pagina”.
Esordisce così la prima storia dell’antologia, “La finestra”, dedicata alla vedova Pinelli, e sembra quasi dare il senso stesso della raccolta, l’intenzione, o almeno la speranza, che le immagini, il fumetto, la dimensione visiva, riescano a recuperare quello che resta ai margini della parola, quello che non si riesce a scrivere, ma forse solo a tratteggiare.
“Recuperare i particolari, i dettagli, le piccole cose vere che restituiscono il senso delle grandi tragedie e le fanno rivivere”, come scrive Carlo Lucarelli, nelle prime pagine dell’antologia. Contrapporre la forza delle storie individuali al rumore di fondo della storia collettiva, le esistenze singole dei migranti di fronte alle urla cieche di chi li vuole tutti a casa propria, i ricordi dei sopravvissuti alle stragi del terrorismo italiano contro la sfilza di dati, cifre e numeri, perché tutte quelle vite non diventino memoria piatta, sterili statistiche. Ma continuino a narrare e narrarsi, attraverso il fumetto.