Dalla parte dei minori

Analisi della situazione dei Centri Socio Educativi Diurni per minori nella Regione Puglia

scritto dal Collettivo Educatori dei Centri Socio Educativi Diurni (CSED) per Minori composto da Educatori Professionali, Assistenti sociali, Psicologi, Esperti di laboratorio e dal Personale Ausiliario, tutti operanti nei CSED per Minori ed in attività nella Regione Puglia

riceviamo e pubblichiamo

Le parole qui riportate, rappresentano appieno lo spirito dei suddetti e la voglia di porre all’attenzione delle istituzioni competenti, il delicato tema della Prevenzione alla Devianza Minorile nella nostra regione.

Abbiamo evidenziato le criticità che riteniamo “Urgenti” da risolvere, specie per la ricaduta sociale che potrebbe implicare un ridimensionamento o addirittura una chiusura del servizio educativo fornito dai Centri Socio Educativi Diurni per Minori.

È da troppo tempo infatti, che respiriamo l’aria della crisi sociale. Che si sente parlare della chiusura dei Centri dove lavoriamo.
Che sono finiti i finanziamenti. Che non ci sono prospettive future.

Secondo il nostro punto di vista, è un dato oggettivo che i Centri Socio Educativi Diurni siano una RISORSA per la cittadinanza.
Ad oggi nelle sole strutture in elenco, sono accolti 350 tra bambini e ragazzi, tutti con storie difficili, ognuno con vissuti, emozioni, disagi, abusi, violenze ed incomprensioni, che non sono facilmente catalogabili.

Ma abbiamo comunque voluto riportare dei numeri, per rendere ben visibile e concreto, quello che è il problema dei CSED oggi.
I dati qui di seguito riportati vengono direttamente dalle “reali” informazioni che noi raccogliamo, vediamo e tastiamo con mano ogni giorno, nelle nostre realtà.

Numero Minori inseriti nei CSED in elenco 350 – Numero Famiglie dei Minori inseriti 296

Qui di seguito è invece riportata una suddivisione per Macroaree, delle motivazioni per le quali Minori e Famiglie usufruiscono del servizio delle nostre strutture. Tali Macroaree sono esemplificative a causa della vastità delle reali motivazioni, che portano all’inserimento in un Centro Socio Educativo Diurno, e che emergono nella loro reale gravità solo con il passare del tempo ed il contatto quotidiano con gli utenti.

MULTIPROBLEMATICITA’ 350
DIFFICOLTA’ SCOLASTICHE CON DIAGNOSI 170
CON DIAGNOSI (certificata o in fase di certificazione) 70
STRANIERI 29
PROVVEDIMENTI TRIBUNALE 18

* il numero indica i minori

MULTIPROBLEMATICITA’ 296
DIFFICOLTA’ ECONOMICHE 200
PROBLEMI CON LA GIUSTIZIA 105
STRANIERE 21

* il numero indica le famiglie

La tabella seguente invece, riunisce i dati di tutti gli operatori impegnati nel servizio con i minori

EDUCATORI 41
ESPERTI di LABORATORIO – PSICOLOGI/ASSISTENTI 13
AUSILIARI/CUOCHI 16
AMMINISTRATIVI 5

In questa tabella non sono state inserite le molteplici figure religiose impegnate gratuitamente nei Centri con carisma cristiano.

Come si può evincere da questi numeri, la necessità di operare per la prevenzione ed il recupero dei minori a rischio devianza (e di tutte le loro famiglie) è un dato di fatto. Ma in questo, troppo spesso non ci sentiamo coinvolti e rispettati dalle istituzioni.

Eppure da parte nostra e dei Responsabili delle nostre strutture, c’è sempre stata abnegazione e rispetto delle normative vigenti attraverso la loro reale applicazione nel quotidiano, così come spiegato nei punti che seguono, e che riprendono le peculiarità del Regolamento Regionale n.4/2007 che nell’articolo 52 dice:

– che “il Centro Socio-Educativo Diurno è struttura di prevenzione e recupero aperta a tutti i minori che, attraverso la realizzazione di un programma di attività e servizi socio-educativi, culturali, ricreativi e sportivi, mira in particolare al recupero dei minori con problemi di socializzazione o esposti al rischio di emarginazione e di devianza o diversamente abili”.
In questo siamo da sempre aperti e disponibili a tutti coloro che i servizi sociali territoriali ci indica, con un’attenzione educativa fondata sul diritto inalienabile di tutti i minori a vivere la fase di crescita il più positivamente possibile.

– “È necessario che il Centro Socio-Educativo Diurno rivolga la propria attività alla totalità dei minori residenti nel territorio di riferimento, al fine di promuoverne l’integrazione sociale e culturale”.
Questo è un aspetto a noi molto caro soprattutto per la tipologia dei minori a cui rivolgiamo i nostri interventi: bambini e ragazzi emarginati o ad alto rischio di devianza poiché provenienti da realtà complesse, da famiglie con enormi problemi giudiziari, o ancora con storie di vita altrettanto critiche.

– che “Il Centro offre sostegno, accompagnamento e supporto alle famiglie ed opera in stretto collegamento con i servizi sociali del Comune e con le istituzioni scolastiche e si caratterizza per l’offerta di una pluralità di attività ed interventi che prevedono lo svolgimento di funzioni quali l’ascolto, il sostegno alla crescita, l’accompagnamento, l’orientamento, assicurando supporti educativi nelle attività scolastiche ed extrascolastiche”.

I bambini ed i ragazzi affidati ai nostri centri non sono semplicemente “inseriti” nella struttura ma vengono “accolti” nella famiglia del centro, proprio attraverso le modalità presenti in questo comma. Come loro Educatori li ascoltiamo e accogliamo i loro problemi ed i loro pensieri. Li sosteniamo nella quotidianità e nel percorso di crescita a 360 gradi.

Li accompagniamo nella vita: dai momenti più importanti a quelli vissuti giornalmente, dagli incontri che ognuno di noi tiene nelle scuole dei ragazzi, alle attività extrascolastiche, il tutto attraverso un costante coinvolgimento della famiglia di provenienza perché crediamo fortemente nel valore di questa istituzione.

Aiutiamo i minori ad orientarsi nel mondo e a far capire loro che “ci sono anche altre prospettive e possibilità” rispetto a quelle che il loro background gli ha da sempre presentato.

– che “le suddette attività sono messe in opera da Personale qualificato funzionali alla realizzazione delle attività, quali Educatori, Educatori Professionali, Assistenti Sociali, animatori, altre figure qualificate”.
Questi siamo noi, questi sono i nostri profili professionali ai quali va aggiunto un aspetto per noi fondamentale: la Passione per questo lavoro che non si impara a scuola o sui libri, ma solo vivendolo sulla pelle.
(c.f.r. pag 52 Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle Donne e degli Uomini di Puglia)

Oltre i sopraindicati, nei CSED per minori vengono assolti compiti di prevenzione della dispersione scolastica, di fenomeni legati al bullismo, al maltrattamento e abuso di minori, di prevenzione a dipendenze di sostanze, dal gioco, proposti e messi in pratica percorsi di educazione alla legalità, all’ambiente, alla mediazione sociale ed al sostegno e partecipazione attiva di minori e famiglie.

I nostri centri lavorano attivamente con Tribunali per minori, Consultori familiari, Questure, Prefetture, Garante regionale per i Diritti dell’infanzia, Ufficio scolastico regionale ed ex provinciale, Servizi sociali territoriali, Università degli studi.

Proprio partendo da questi punti le nostre realtà di Centri Socio Educativi Diurni, hanno da sempre offerto i propri servizi alla cittadinanza nonostante le molteplici difficoltà che negli anni si sono susseguite e che hanno fatto sempre i conti con una forte instabilità nell’ambito della progettualità.

MAI una pianificazione a lungo termine (dal 2007 si sono stipulate convenzioni triennali, poi biennali, poi bimestrali o fino ad esaurimento fondi) che non ha permesso di rendere stabile e sereno il nostro impiego, che abbiamo comunque portato avanti con passione e professionalità soprattutto perché i problemi ed i rischi dei minori non sono mai spariti.

Troppo spesso ci siamo sentiti travolti da cambiamenti complicatissimi da affrontare (ad esempio nel comune di Bari abbiamo dovuto adeguarci a tutte le norme regionali relative ai Buoni di servizio di conciliazione), che abbiamo comunque fronteggiato pur di “non perdere” le vite dei bambini e dei ragazzi.

Ultimamente questo quadro si è ulteriormente aggravato, con conseguenze dirette sia sui minori che sulle vite di noi educatori (dai tagli nelle retribuzioni, alle modifiche contrattuali passando per i ritardi nei pagamenti e quindi con ripercussioni inevitabili nel nostro privato).

La DELIBERA GIUNTA REGIONE PUGLIA 54 2017, ha assestato un ulteriore colpo ferale ai CSED, indicando delle tariffe irrisorie ed irrispettose nei confronti delle vite dei minori dei centri, delle loro famiglie e di tutto il personale educativo impegnato. Con la quota prevista ci sarà un forte ridimensionamento qualitativo del servizio, con un’inevitabile ricaduta sulle vite dei minori e delle loro famiglie: difficoltà per trasporti, pasti, attività di socializzazione extra moenia, attrezzature e materiali.

Ma nonostante tutto la nostra missione quotidianamente è sempre andata avanti e va avanti tuttora. Continuiamo a seguirli nei compiti, a garantire loro il pranzo, a proporre loro laboratori, momenti di festa, gite (ove possibile e con sacrifici enormi), ad andare al mare o in piscina d’estate perché altrimenti molti di loro non potrebbero mai andarci. E potremmo continuare nell’elenco, ma crediamo di aver reso l’idea.

Siccome crediamo fortemente che il tema della prevenzione minorile debba essere un pilastro della programmazione sociale dell’amministrazione, ci pare doveroso evidenziare l’estrema urgenza di un intervento sulle scelte effettuate con la delibera 54/2017, a favore di questi bambini e delle loro famiglie, che ogni giorno dell’anno frequentano e vivono le nostre strutture, ma anche per le famiglie di noi Educatori impegnati già da diversi anni in questa Missione.

Vogliamo sapere se l’amministrazione intende ancora credere nella prevenzione dei minori a rischio e se lo vuole fare attraverso il servizio dei Centri Socio Educativi Diurni, oppure se ha intenzione di promuovere altre tipologie di servizi per questa parte di cittadinanza.

Vogliamo sapere se si intende ancora parlare di integrazione sociale, di socializzazione, di ascolto, sostegno alla crescita, di accompagnamento ed orientamento, e di supporti educativi nelle attività scolastiche ed extrascolastiche.
Vogliamo una modifica dell’art.52 del R.R. perché ormai obsoleto e perché non tiene conto della differente organizzazione dei CSED e di tutte le migliorie che negli anni le nostre strutture hanno apportato, oltre a non riconoscere la professionalità di tutti i professionisti impiegati.

Vogliamo chiarezza ora, perché è sin troppo semplice enfatizzare il valore dei bambini e dei ragazzi di oggi sostenendo che saranno il futuro della nostra società, senza però tener conto che il futuro si crea dal presente, investendo e credendo in servizi, strutture,e soprattutto Persone, che credono per davvero che i bambini di oggi saranno la società di domani e che per questo si adoperano incessantemente ogni giorno dell’anno.

Vogliamo chiarezza ora, perché non si può più aspettare.

Il COLLETTIVO degli EDUCATORI dei CSED per Minori

Di seguito l’elenco dei Centri e dei relativi operatori, che hanno già aderito al movimento del collettivo

(L’elenco è in continuo aggiornamento)

Centro Insieme (1 municipio – Comune di BARI)
Cooperativa sociale Lavoriamo insieme (1 municipio – Comune di BARI)
Istituto Carmine (1 municipio – Comune di BARI)
S. Antonio (1 municipio – Comune di BARI)
P. Annibale di Francia (2 municipio – Comune di BARI)
Madre Arcucci (2 municipio – Comune di BARI)
Fondazione G. Paolo II (3 municipio – Comune di BARI)
Istituto Alberotanza (3 municipio – Comune di BARI)
Istituto Volto Santo (4 municipio – Comune di BARI)