Silenzi, parole. L’edizione 2017 del Festival dei Diritti Umani di Milano

La libertà di espressione. Sarà il tema della seconda edizione del Festival dei Diritti Umani di Milano, che tornerà nelle stanze della Triennale di Milano dal 2 al 7 maggio 2017.

di Oreste Turri

Una frase campeggia sullo schermo del Teatro Agorà di Triennale, e ci si frega un po’ gli occhi perché è sfocata. È una frase di Jean Paul Sartre.

Danilo De Biasio, che è il Direttore del Festival e ha costruito gli ingranaggi complessi di tanti giorni di Festival, lo scrive nella presentazione “Il Festival dei Diritti Umani, nella sua seconda edizione, vuole alzare lo sguardo sulla libertà d’espressione, sapendo che è problema difficile, spinoso, in continua evoluzione, come dimostrano le chiusure di giornali e le incarcerazioni di giornalisti, le imposizioni ad artisti e le abiure chieste agli scrittori, i limiti invocati per il web e i social network”.

E la frase di Sartre, perché fuori fuoco? Un bianco e nero netto non rappresenta la complessità del reale, perché dobbiamo affrontare, nella battaglia per la libertà di espressione, molti grigi, confini e limiti che sfumano, si fondono, sono in constante movimento.

Il parterre istituzionale vede i saluti di Triennale e il saluto non formale e ricco di contenuto dell’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. Definisce il Festival come un dono per la città e rilancia l’appello per il ’20 maggio senza muri’, la manifestazione della città accogliente per i rifugiati e i migranti. Majorino ricorda come le parole abbiano un peso, spesso dimenticato, e parlare di libertà significhi anche tornare a valutare i perimetri e i contenuti delle parole che usiamo. Reset Diritti Umani, l’associazione che promuove il Festival parla con il suo presidente Paolo Bernasconi e il Segretario generale Giancarlo Bosetti. C’è un appello ad alzare lo sguardo e a rompere il silenzio, fioccano gli esempi sulla Turchia, la Russia, la persecuzione della stampa libera e dei giornalisti.

Danilo De Biasio (SX), Paolo Bernasconi, Giancarlo Bosetti Foto: Leonardo Brogioni

E la stampa sarà protagonista con un grande convegno il 3 maggio che vedrà il Festival insieme alla Federazione nazionale della stampa (FNSI), con temi che Beppe Giulietti, Presidente della Federazione, ricorda davanti a una sala che ascolta attenta. Fra il pubblico ci sono i genitori di Andy Rocchelli, il fotoreporter ucciso in Ucraina nel 2014, insieme ad Andrej Mironov. Alcuni degli ultimi scatti di Rocchelli saranno esposti in mostra durante il Fesrtival. Piergaetano Marchetti, Fondazione Corriere della Sera ragiona di libertà e stampa, da una posizione particolare, apicale in RCS, ha parole ruvide per un giornalismo che relega l’informazione degli esteri a notizie he affrontano solo l’emergenza, dimenticando di raccontare la quotidianità. E poi lancia un avvertimento sulla necessità di vigilare, perché c’è chi kuove per salire su questo o quel carro. Riprende il concetto della grafica del Festival, parlando delle grandi regioni dei grigi della complessità.

Bullismo, censura, espressione nell’arte e nella rappresentazione di sé: gli ospiti saranno tanti e importanti, nel senso che saranno persone che avranno cose da dire. E fra questi ci sarà anche Ai Weiwei intervistato in video a Berlino proprio dal direttore del festival.

Il Festival ha un concorso DOC, con 19 titoli a concorso, gestito dall’Associazione SoleLuna Doc e già dal 2 maggio sarà possibile vedere il reportage dal Brasile di Mirko Cecchi, vincitore del contest fotografico della prima edizione, con un crowdfunding che ha aiutato a sostenere le spese di viaggio. Leonardo Brogioni racconta i Take Over sull’account Instagram, quello di Andreas Kunkl in collaborazione con Q Code Mag, che è media partner del Festival.

Anche quest’anno c’è un contest rivolto ai fotografi professionisti, con la possibilità per i vincitori di essere accompagnati da due Ong in zone di missione: l’Italia, con Emergency e l’India con Terres Des Hommes. Infine le Ong e le Associazioni che avranno presenza digitale sul sito www.festivaldirittiumani.it e fisica a contatto con centinaia di studenti.

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