Musica della settimana dal 18 al 23 Febbraio
A cura di Gabriella Ballarini
Brezovica, una montagna di costrasti di Marco Ranocchiari
Leggo Marco Ranocchiari e sento il freddo dei miei giorni kosovari. Quel gelo che si mischia alla meraviglia di un paesaggio indimenticabile. Leggo e mi viene in mente una canzone scoperta di recente, una canzone che ripete ossessivamente: rester en vie.
E quindi, nonostante tutto, resta vivo e cucinare l’ajvar.
Rester en vie
Rester frivole
Croire encore en l’infini
Croire encore aux parasols
Quand la lumière est trop forte
Que je pleure sur ton épaule
Rester en vie, rester en vie
La via della seta di Silvia Moresi
Quando leggo i pezzi che scrive Silvia Moresi, mi sento sempre presa per mano e portata in un posto bello, non tranquillo, ma affascinante, non sento mai le distanze, non mi sento mai estranea, non so cosa sia la paura in quei luoghi dove lei mi fa incamminare, anche se non c’è mai nulla di facile. Per accompagnare il suo racconto di oggi, ho scelto una canzone delle Orme che riprende proprio il titolo, è una canzone a cui so che manca qualcosa, ma va bene anche così: c’è il passo e c’è la cadenza.
Sulla via della seta
Quel passato da rivivere
Una fuga dentro al senso di un’età
Per trovare emozioni nelle idee
Con il passo mio…
Photon: un Neo-Darwinista dal Regno di Cristo di Carlo Comanducci
Eh trovala tu una canzone per Photon, un film polacco, uscito in Polonia e basta. E così mi sono andata a guardare quelle immagini di cui parla Carlo Comanducci, qui. Ammetto che vedere quei fili che si rivoltano e si attorcigliano e pensare alla vita e alle origini, mi ha confusa. Ma poi ho pensato ad una specie di età dell’oro, alla calma e a Daniel Martin Moore.
Creation will stumble
An evil will be more clear
The days we long for are here
It’s our golden age
Our golden age
La forza di Asma Jahangir di Anna Lodeserto
La storia che ci regala Anna Lodeserto mi ha fatto pensare ad una musica senza parole, le parole sono già tutte lì. Ma doveva essere una musica di quelle che metti la mattina e ti fanno sentire che il corpo riprende a muoversi, un balsamo che guarisce, una storia di rinascite.
Peter Sandberg, Balm.
Iran: di incidenti aerei, sanzioni e corpi del reato di Annalisa Perteghella
Le parole di Annalisa Perteghella parlano di corpi, frizioni, morti e un profondo senso di ingiustizia.
Guardarsi negli occhi, smettere di farlo per mettere il silenziatore a quello che non vogliamo guardare e sicuramente non ascoltare o vedere.
Yes they shine bright like a million,
let them bleed twice for a minute
Final Portrait di Irene Merli
Una combo di Jazz, di amore e voci femminili e silenzi infiniti per la colonna sonora del film Final Portrait. Tre canzoni tra Parigi e il resto della Francia, per iniziare ad assaporare un film nelle sale in questi giorni.
La matita di Enrico Natoli
Va tutto bene.