L’associazione rilancia per una nuova politica della detenzione
tratto dal sito RistrettiOrizzonti
A pochi giorni dalle elezioni politiche, l’associazione Antigone presenta un documento di cinque punti, di immediata possibile attuazione, che devono costituire una priorità della prossima legislatura.
Questi cinque punti riguardano la legalizzazione della cannabis e la decriminalizzazione dei consumatori, l’abrogazione del reato di immigrazione irregolare, i numeri identificativi per le forze dell’ordine, la riforma del regime dell’isolamento penitenziario e la riforma dell’istituto delle pene accessorie e il riconoscimento del diritto di voto.
“L’elenco dei reati – sottolinea Patrizio Gonnella, presidente di Antigone – andrebbe oggi ripensato sulla base di un serio principio di offensività. Andrebbero previste pene non detentive, togliendo al carcere la sua attuale centralità e riservandolo alla sola prevenzione e punizione di quei comportamenti capaci davvero di arrecare gravi danni ai diritti fondamentali della persona e alla convivenza sociale”.
“I cinque punti sopra elencati – prosegue il presidente di Antigone – rappresentano un intervento da poter fare nell’immediato, tuttavia un impegno importante dovrà essere garantito per approvare la riforma dell’ordinamento penitenziario, che migliorerebbe aspetti essenziali della vita carceraria e che ad oggi è saltata. Inoltre – conclude Gonnella – dovranno essere ripresi i temi che da questa riforma sono stati esclusi, tra cui il diritto a una vita sessuale per i detenuti, il superamento delle misure di sicurezza detentive e un ordinamento penitenziario specifico per gli istituti di pena minorili”.
Il documento nei giorni scorsi è stato inviato ai candidati affinché lo sottoscrivessero.
Tra coloro che lo hanno fatto, ad oggi, si contano quattro candidati del Partito Democratico (Gennaro Migliore, Giulia Narduolo, Anna Rossomando, Silvana Cremaschi), Riccardo Magi di Più Europa con Emma Bonino, dieci candidati di Liberi e Uguali (Loredana De Petris, Celeste Costantino, Giulio Marcon, Daniele Farina, Costantino Sacchetto, Antonio Rotelli, Nicola Fratoianni, Filippo Fossati, Erasmo Palazzolo, Giorgio Airaudo), tutti i candidati di Potere al Popolo e cinque candidati del M5S (Alfonso Bonafede, Donatella Agostinelli, Francesca Businarolo, Andrea Colletti, Vittorio Ferraresi) che tuttavia hanno deciso di aderire solo ai punti relativi alla legalizzazione della cannabis, all’abrogazione del reato di immigrazione irregolare e ai numeri identificativi per le forze dell’ordine.
L’elenco delle adesioni è in costante aggiornamento.