#Duranadam
Turchia. Si sta in piedi, per protestare. Gli scatti su twitter si stanno moltiplicando
Turchia. Si sta in piedi, per protestare. Gli scatti su twitter si stanno moltiplicando
Il drammatico racconto dell’assalto all’accampamento di Gezi Parki nella testimonianza di una giornalista turca. Riceviamo e pubblichiamo
Abbiamo imparato, e tutto il Paese ha imparato. Ha capito che non si deve avere più paura, dicono i ragazzi nel parco di Istanbul, attaccati a sorpresa dalla polizia
Mentre ad Atene vengono imposti tagli draconiane allo stato sociale, l’Ue continua a finanziare una barriera contro i migranti al confine con la Turchia
“Continueremo nelle misure prese per la sicurezza senza indugio, di giorno e di notte, fino a quando gli elementi marginali saranno stati ripuliti e la piazza sarà riconsegnata alla cittadinanza”, ha tuonato il sindaco di Istanbul, lasciando intendere che non c’è spazio per il dialogo con i dimostranti in piazza
11 giugno 2013. Il premier turco Erdogan: “I social media sono peggio di un’autobomba”. Ordina alla polizia di attuare senza esclusione di colpi. Su Twitter si rioncorrono notizie della battaglia, immagini di infiltrati, le foto degli arresti di cinquanta avvocati…