Americans Want to Believe Jobs Are the Solution to Poverty. They’re Not.

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7 Gennaio 2019

U.S. unemployment is down and jobs are going unfilled. But for people without much education, the real question is: Do those jobs pay enough to live on?

La soluzione per combattere la povertà è il lavoro? La recente letteratura economica sembra dissentire dal senso comune, mostrano che, seppure in presenza di tassi di disoccupazione relativamente modesti, le condizioni di lavoro e retributive possono nascondere situazioni di profonda miseria.

Un recente articolo del New York Times segue le vicissitudini di Vanessa Trenton, 33 anni, tre figli, una madre vedova e nessun alloggio stabile. Vanessa appartiene all’esercito dei “working poor” la cui esistenza smentisce gli adagi della cultura americana (e non solo) secondo i quali è sufficiente lavorare duramente per assicurarsi condizioni di vita dignitose.

Quello che la storia di Vanessa ci racconta è che le questioni lavorative e salariali non sono “problemi tecnici” come l’economia mainstream ci dice. La qualità delle occupazioni disponibili e i salari a essi associati sono un problema politico e di distribuzione delle risorse. E come tali vanno affrontati.

 

Clicca qui per leggere l’articolo del NYT Americans Want to Believe Jobs Are the Solution to Poverty. They’re Not.