Parliamo con Fabio Ciconte, direttore di “Terra! Onlus”, attorno alle 14:00, poco dopo terminato il primo concerto in assoluto della neonata Orchestra dei Braccianti. È venerdì 9 novembre.
“Stasera ci sarà il debutto ufficiale dell’Orchestra qui al Teatro Mercadante di Cerignola” ci spiega, “ma stamattina abbiamo voluto un’anteprima per le scuole che è andata bene oltre ogni aspettativa. Abbiamo visto i ragazzi entrare nel teatro quasi controvoglia, costretti dai docenti, alla fine erano in piedi che ballavano in platea. Dopo hanno chiesto ai professori di fermarsi per parlare con i musicisti. Ciò ci fa capire che questo progetto, nato come una sfida, ha buone possibilità di essere una sfida vinta”.
L’Orchestra di Braccianti è l’ultimo progetto dell’associazione “Terra!” realizzato in collaborazione con Flai Cgil, Fondo di Beneficenza Intesa San Paolo e l’agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
18 musicisti provenienti da Italia, Francia, Gambia, Ghana, Nigeria, Libia, Tunisia, India e Stati Uniti, con un’unica caratteristica comune: quella di essere tutti braccianti, o esserlo stati.
“Il reclutamento è avvenuto sotto la guida del direttore artistico dell’orchestra – Alessandro Nosenzo – andando materialmente nei ghetti dei migranti e parlando con loro, spesso utilizzando direttamente la musica come codice” continua Ciconte.
“Dunque abbiamo incontrato il ragazzo del ghetto di Borgo Mezzanone che fa rap, poi l’indiano che suona le percussioni, il nigeriano che suona la tastiera e così via, un incontro dopo l’altro, fino alla composizione dell’intero l’organico”.
“È un progetto a cui abbiamo lavorato mesi, invece di caporalato ci occupiamo da anni. Con Terra! per lungo tempo abbiamo fatto un lavoro di denuncia con la campagna Filiera sporca, siamo tra i promotori della legge 199, abbiamo fatto diversi rapporti di ricerca sul fenomeno.
A un certo punto ci siamo detti che fosse giusto continuare questo percorso tramite una forma artistica e abbiamo scelto la musica. Ci siamo resi conto che c’è un appiattimento dell’immagine comune di questa persone, le quali finiscono per essere considerate esclusivamente come braccia buone per la fatica. Vederle su un palco alle prese con i loro strumenti e la propria arte speriamo aiuti a modificare quest’idea”.
Un recente rapporto della Coldiretti spiega come in agricoltura trovino impiego stabile 350 mila stranieri, il 26 per cento sul totale degli impiegati. Il loro contributo è ormai considerato “strutturale”. La provincia di Foggia con il 5,8 per cento è la zona del Paese con la più alta presenza di braccianti stranieri. Il fatto che un’orchestra di braccianti dunque nasca proprio nel foggiano non sembra casuale.
“Avremmo potuto far debuttare l’Orchestra a Roma o a Milano, sarebbe stato più facile e comodo per molti aspetti. Abbiamo invece voluto fortemente che tutto ciò si facesse a Cerignola, sia perché luogo molto colpito dalle tematiche affrontate dal progetto, sia perché ci faceva piacere avere una specie di patrocinio morale di Di Vittorio. Cerignola è il paese in cui è nato e se oggi fosse stato ancora vivo siamo convinti che sarebbe stato in prima linea nel combattere il caporalato perché, semplicemente, è una cosa indegna. Si deve considerare allora l’Orchestra un altro strumento per vincere questa guerra”.
Il progetto vede anche il contributo artistico di musicisti affermati come Marzouk Meriji, Sergio Caputo, Sandro Joyeux, Luca Cioffi.
“Il repertorio è meticcio come la stessa orchestra. Ci sono pezzi della tradizione contadina, pezzi originali scritti dai ragazzi, antichi canti di lotta e hip hop contemporaneo. Insomma spezzoni di culture musicali diverse che concorrono all’armonia finale. Un’armonia del resto tangibile tanto che alcuni dei ragazzi hanno preso a chiamare papà il nostro direttore artistico. Certo sono ironici, ma la cosa è sintomatica”.
“L’idea è girare per l’Italia il più possibile” conclude Ciconte, “ma molto dipenderà dalla risposta del pubblico. Noi come Terra! siamo abituati non a fare esperimenti di laboratorio, semplicemente lanciamo delle sfide e vediamo se vengono raccolte. La mia impressione è che questa orchestra avrà vita lunga e la sua musica potrà essere la colonna sonora perfetta per accompagnare questa battaglia di civiltà che da anni ormai combattiamo”.