Sul Tren Patagónico nell’Argentina profonda

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20 Settembre 2019

Un treno taglia in due l’Argentina da est a ovest e percorre 800 km attraverso la Patagonia del Nord. “El tren patagonico” collega la città di Viedma, sull’Atlantico, a quella di San Carlos de Bariloche, ai piedi delle Ande. In mezzo, sterminate steppe e altipiani, tra cui la misteriosa e desolata “meseta de Somuncurá“. La linea del treno patagonico tocca località dai nomi bizzarri: chi non vorrebbe trovarsi un giorno alla stazione di Ingeniero Jacobacci?

Comallo @Agustín Sánchez Bustos_flickr

Un viaggio di questo tipo (poniamo il caso che si parta da est e cioè da Viedma), impiega circa 18 ore. La frequenza è di una volta a settimana. Il biglietto può essere prenotato qui.

I prezzi variano dai 25 euro delle tariffe base ai 37 euro della categoria “pullman”. Con 50 euro si ottiene anche la cuccetta

Cosa fare sul treno patagonico?

Oltre ai paesaggi da osservare, c’è la vita da treno: un vagone ospita un ristorante con specialità patagoniche, un altro una saletta cinema. Al calar della notte poi si accendono le luci del vagone-disco. I loro riflessi e l’eco della musica escono dai finestrini per perdersi nel deserto, mentre il convoglio attraversa la buia meseta de Somuncura. Come dice il trafiletto informativo del sito argentino dedicato al treno, un’occasione per fare nuove amicizie in una notte indimenticabile.

Un poliziotto nel vagone ristorante del treno patagonico @Not what Insipi does_flickr

Un po’ di storia

All’inizio del Novecento l’esploratore e geologo americano Bailey Willis fu convocato dal governo argentino per un’impresa rischiosa: attraversare la Patagonia e individuare il tracciato per la costruzione di una ferrovia che unisse l’Atlantico al Pacifico. Nel suo diario di viaggio Bailey scrive di una Patagonia imponente, inospitale e magica. Tra il Rio Negro e il 42° parallelo sud esisteva un’antico percorso, utilizzato dagli aborigeni nel loro peregrinare tra le Ande e l’Oceano. Fu lungo questa rotta che Bailey piantò i suoi picchetti… Una storia ripresa dal film di Sebastian Deus “Leyendas del Tren Patagonico“, a cui fa riferimento il video trailer sotto.

Quando andare in Patagonia del Nord? Il clima

In questo tipo di itinerario, che può essere intrapreso durante tutto l’anno, si possono trovare tre differenti tipi di climatemperato secco, semidesertico continentale, montano. Sole implacabile, ma anche tempeste di neve, come accaduto in questo luglio 2019. E comunque, sempre vento.

1. Zona atlantica: da Viedma a Valcheta

Un clima secco e temperato interessa la stazione di partenza Viedma e le zone più prossime all’Atlantico, come San Antonio Oeste e le spiagge di Las Grutas, nel Golfo di San Matías: estati calde, con temperature massime tra i 28°C e 32°C e notti piacevoli (15°C-18°C). Le temperature si raffreddano con l’inizio di marzo e dal mese di aprile ci si può aspettare 20°C di massima e minime di 10°C lungo la costa. L’inverno è comunque mite per gli standard della Patagonia e sempre molto secco: 13°C di giorno, 3°C di notte.

Stazione di Viedma_@erick schepers_flickr
2. Zona degli altipiani: da Valcheta a Maquinchao

In quest’area interna a sud del Rio Negro l’altitudine, compresa fra i 600 e i 1000 mt (con picchi di 1300 mt), unita alla lontananza dal mare, determina un clima con forti escursioni termiche. Tra dicembre e marzo l’estate è torrida con punte di 40 °C, mentre in luglio e agosto l’inverno è nella fase più fredda con minime fino a 10 °C sottozero (e massime attorno a + 10 °C).

Nel tratto centrale del cammino percorso dal treno patagonico le precipitazioni sono scarse. Non mancano le nevicate invernali, anche se di modesta entità. Le Ande a ovest infatti sbarrano l’umidità, che fatica a penetrare fin qui.

La pampa di Maquinchao dal finestrino @Luis-Cayuqueo_flickr
Località Ingeniero Jacobacci @nicolas_flickr
3. Le Ande: San Carlos de Bariloche

L’ultimo tratto del treno patagonico si lascia alle spalle gli aridi scenari della steppa per approcciare le vallate andine.

Il paesaggio cambia drasticamente e con esso il clima.

Pilcaniyeu, ultima stazione prima di Bariloche @Pablo Flores_flickr

A oltre 800 mt di altitudine, ai piedi del Cerro Tronador (3.405 mt), San Carlos de Bariloche è tappa di arrivo (o partenza). Qui le precipitazioni aumentano molto, anche se restano “normali” (900 mm annui, come a Firenze). D’inverno, da giugno a agosto, cade spesso la neve, mentre d’estate (gennaio è il mese più caldo), le massime non superano 22 °C.

Sulle montagne alle spalle di Bariloche, oltre i 1200 metri, la neve è presente per 4 mesi l’anno, a 1600 metri può raggiungere anche i 5 mt a fine inverno.

La linea delle nevi perenni si colloca attorno ai 2500 mt. Le stagioni intermedie sono fresche e molto variabili. Un clima insomma simil alpino. San Carlos de Bariloche è anche una nota stazione sciistica delle Ande. A mezz’ora dall’abitato si trovano varie piste in quota con splendida vista sui laghi a valle.

In definitiva, ogni momento dell’anno è buono per salire a bordo del treno patagonico e farsi trasportarte in una terra di frontiera ancora poco esplorata, alla scoperta di tre zone climatiche dell’Argentina.

Le Ande a Bariloche @mariano mantel_flickr
Il percorso

Questo articolo è ripreso da Meteotrip.it