The vanishing

di

1 Marzo 2019

Un’isola in Scozia, tre guardiani, un mistero

THE VANISHING- Il Mistero del faro, di Kristoffer Nyholm, con Gerald Butler, Peter Mullan, Connor Swindells. Nelle sale

James  Thomas e Donald si preparano a prestare servizio per sei settimane in uno sperduto faro della Scozia, a venti chilometri dalla costa, dove svolgono il loro lavoro di guardanìa come sempre, da anni, tenendosi compagnia durante le notti gelide e buie.

La vita scorre solitaria e tranquilla sino a quando, un bel giorno, anzi un dì nefasto e cruciale, un misterioso naufrago approda sullo sperone roccioso. Da quel momento niente sarà più come prima. Perché l’uomo che all’improvviso aggredisce il giovane Donald. senza apparenti ragioni, scatena per reazione il primo omicidio.

Non solo. Nella sua barca sfondata i tre trovano un forziere, che qualcuno ben presto verrà a cercare. Qualcuno di molto pericoloso, che non si rassegnerà facilmente.

Si scatena così un’animalesca catena di autodistruzione reciproca. E riemergono in superficie i traumi mai sopiti delle turbolente anime di James e Thomas, due uomini dal passato cupo e indistricabile, come è sempre cupo il tempo sull’isola abitata solo dagli animali.

The Vanishing si ispira a un fatto vero avvenuto più di un secolo fa: l’inspiegabile sparizione dei tre guardiani del faro delle isole Flannan, di cui tutt’oggi non si ha alcuna spiegazione. Le uniche tracce rimaste di quegli uomini, infatti, furono una tavola apparecchiata, un orologio rotto e un diario che terminava con la frase sibillina: “God is over all”.

La nave di rifornimenti non trovò altro di loro, quando arrivò sullo sperone roccioso. Ma il regista danese, con un’ottima esperienza di serie, non cerca di fare luce sul mistero né di raccontare una vicenda in qualche modo paranormale. Il suo film potrebbe essere definito un giallo dell’anima, in cui il gioco inesorabile del destino sconvolge le vite dei protagonisti come una pallina improvvisamente caduta su uno scacchiere, che poco a poco fa cadere tutti i pezzi uno dopo l’altro.

The Vanishing ci appare allora come una storia di demoni interiori, scandita dall’intensificazione del senso di minaccia e girata nell’isolamento di un paesaggio ostile, estremo, con una fotografia fortemente desaturata che esprime in modo magistrale i toni interiori della vicenda di tre uomini perbene, ognuno con il proprio fardello di dolori, che vedono andare in frantumi le loro certezze morali a partire da un primo, giustificabile sbaglio.

Nyholm ha poi l’ottima idea di “rappresentare” il faro come una presenza che domina vite e sguardi, mentre lascia volutamente irrisolti non solo gli interrogativi della vera storia, ma anche quelli su cosa abbia più “intossicato” i guardiani del film: il mercurio del faro o l’oro del forziere.

E firma un film insolito, originale, dall’innegabile fascino atmosferico.
Last but not least, la recitazione dei protagonisti, che spicca per pacata, sottile finezza.

Il grande Peter Mullan (“Riff_Raff”, My name is Joe”) fornisce ancora una volta una prova attoriale da applauso, tutta in sottrazione, mentre Gerard Butler, dopo tanti action film più o meno riusciti, in questo bel ruolo incisivamente drammatico dà il meglio della sua maturità espressiva.

E anche il giovane Connor Swindells (celebre per la serie Netflix Sex education) non si tira indietro e ci regala un’interpretazione che fa ben
sperare per il suo futuro.La quarta protagonista è l’isola… che, possiamo scommetterlo, metterà a più d’uno una gran voglia di visitare la Scozia settentrionale