Yemen, tregua umanitaria

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4 Luglio 2018

Sospeso l’attacco a Hodeidah, ma la popolazione è allo stremo

“Accogliamo con favore i continui sforzi dell’Inviato Speciale delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, per ottenere il ritiro senza condizioni degli Houthi dalla città e dal porto di Hodeidah. Abbiamo sospeso la nostra campagna per avere abbastanza tempo per verificare pienamente questa opzione. Speriamo di avere successo”.

Questo il testo di un tweet di Anwar Gargash, ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, in riferimento alla campagna militare nella città portuale di Hodeidah, in Yemen. Secondo il governo emiratino, la scelta è volta a facilitare l’esito positivo degli sforzi di negoziazione delle Nazioni Unite.

Il Presidente dello Yemen riconosciuto dalla comunità internazionale, Abdrabbuh Mansur Hadi, ha ribadito che per arrivare a una soluzione politica del conflitto nel Paese è necessario che le milizie Houthi si arrendano alla coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita.

Il conflitto è devastante a livello umanitario: sarebbero più di 2mila i minori rimasti uccisi secondo i dati delle Nazioni Unite, come riporta Al Jazeera.

“Non c’è giustificazione per questa carneficina” ha dichiarato Henrietta Fore, direttore esecutivo dell’Unicef, agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia. “Dal 2015 più della metà delle strutture sanitarie ha smesso di funzionare e 1.500 scuole sono state danneggiate da raid aerei e bombardamenti” ha aggiunto Fore di ritorno dallo Yemen.

L’Unicef stima che circa 2.200 bambini sono rimasti uccisi nel conflitto in Yemen e 3.400 sono rimasti feriti, ma secondo Fore le cifre effettive dei minori feriti o uccisi durante il conflitto in Yemen potrebbero essere più alte dal momento che questi sono solo i casi che è stato possibile verificare.

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Yemen: Childhood Under Threat

Il rapporto Unicef sui minori nel conflitto in Yemen