di Christian Elia and Angelo Miotto
11 Novembre 2019
Arriva il semestrale di geopoetica in libreria della nostra rivista
La carta. Per una testata che è nata digitale sei anni orsono, con diecimila articoli pubblicati all’attivo, arrivare alla carta è un traguardo che ha un significato preciso.
Se il web è vento che attraversa le foglie e i rami, sempre in movimento e sempre diverso, la carta è radici, perché ci riporta a una maniera antica, di fruire di concetti immateriali, ma su un supporto che tocchiamo, che annusiamo, che ha un suono.
Per Q Code Mag arrivare alla carta è diventato un sogno negli ultimi anni, quando cioè abbiamo capito che la buona informazione, di qualità, ha i suoi tempi di lettura. Per questo abbiamo ridotto il ritmo di pubblicazione on-line e disegnato un sito che fosse rispondente alle nostre esigenze e alla nostra scelta, che non è quella generalista, ma interpretativa. Quella di un codice, appunto.
Q CODE è il risultato di questa pretesa e dell’incontro fortunato con un editore indipendente, Prospero editore, che ha messo a nostra disposizione l’anello mancante per arrivare a uscire su carta. L’altro tassello l’abbiamo raccolto grazie ai sottoscrittori e a voi; in questi anni abbiamo raccolto lo stimolo a un racconto di approfondimento che non celi la complessità, ma la esplori con lentezza, per prendersi il tempo di capire nel frastuono del mondo dei social.
Una scrittura capace di rispettare questi tempi di auto racconto, e professionalità che aiuti a cogliere il vero nel verosimile.
Abbiamo scelto di costruire un percorso partendo sa una singola parola: questa volta è MURI. E ci siamo immaginati di viaggiare sulle rotte dei muri che separano fisicamente, con i reportage, e le barriere che viviamo nella quotidianità, nella metropoli. Muri liberi dalle mafie, barriere che accompagnano la parola disabilità, i muri punitivi del carcere. E poi musica e fotografia, il grande muro che separa l’uomo dalla natura. E molto altro, che scoprirete sfogliando le prossime pagine.
La cifra stilistica è quella di un racconto corale, con un giornalismo attento, preciso, raccontato, una scrittura che vuole essere bella, oltre che piana.
Il respiro è quello della geopoetica, che per noi è un racconto capace di guardare il mondo con gli occhi delle persone comuni, lontana da una geopolitica che pure abbiamo attraversato negli anni, ma che ha perso qualunque senso se non è capace di interfacciarsi con la realtà.
Le piccole storie sono quelle che ci raccontano il quadro generale. Le domande da porre, non le risposte, che sono di altre competenze. La complessità, dove tutto si fa semplificazione.
Infine il nostro obiettivo politico che vogliamo dichiarare con forza. Unire.
Nel tempo dei piccoli muri che separano il pensiero critico in tante isolette a sé stanti, crediamo che sia giunto il momento di unirci e condividere.
Q CODE è il luogo che offriamo, attraverso alleanze con altre testate e realtà, da Valori a Recommon, da Irpi a Codici. Altre verranno, perché è tempo di unire le energie buone, che a dispetto del lamento costante, ci sono e sono tante, ma devono essere capaci di farsi rete.
Buona lettura.
PER ABBONARSI: https://www.prosperoeditore.com/casa-editrice/Rivista-Q-code