di Angelo Miotto and Christian Elia
8 Giugno 2018
Un passo diverso, più curato e ragionato e punture di spillo sulla mappa del mondo
Q Code Mag ha cinque anni, 6500 articoli dopo il 10 giugno del 2013.
Questa impresa editoriale, il vizio della memoria è necessario, nacque dall’esigenza di creare uno spazio di espressione, di riflessione e di studio. Di sperimentazione, soprattutto. Dove la ricerca della qualità e l’invito all’essere collaborativi vincessero sulle regole utili del SEO, degli algoritmi, sui formati brevi, sulla disaffezione al leggere.
Questo spazio c’è. Da tempo ormai, e cresce. Continua in maniera testarda: a volte manca degli obiettivi, spesso se ne dà di nuovi.
C’è una comunità di riferimento, che vogliamo allargare sempre di più.
C’è l’obiettivo della qualità, a volte raggiunta, a volte meno. E c’è anche la consapevolezza, cinque anni dopo, di come siamo cambiati.
Ogni giorno trasforma Q Code Mag, che non solo ha visto tante persone attraversare la sua storia, ma è cambiato dentro un percorso di continua metamorfosi.
Oggi è un nuovo inizio: cambiamo il nostro sito in maniera radicale, grazie alla testa e alla mano di Enrico Natoli. Abbiamo voluto una struttura di template che dicesse subito, con forza, cosa siamo diventati in questi cinque anni, cosa abbiamo voluto tenere e cosa cambiare.
Una Q Story, strutturata come un long-form multimediale, aprirà d’ora in poi la nostra casa digitale. Abbiamo mantenuto la visibilità di alcuni articoli di spalla e abbiamo introdotto più menù, per una navigazione più completa. I formati, i luoghi.
Una mappa segnalerà i luoghi in cui si svolgono le nostre narrazioni, quelle più complesse e profonde e, con segno grafico differente, quelle che invece racconteranno lampi di attualità.
Li abbiamo chiamati ‘dispacci’, leaks, e sono a metà strada fra un articolo e una snack-news, perché c’è sempre bisogno di parole per costruire un contesto di una notizia.
Ci saranno poi Sequenze, in cui raccogliamo scritture in stile blog dentro un format seriale. E un Footer per le info e i contatti, o per dare un sostegno a questa testata, registrata, indipendente.
Per noi significa un nuovo inizio. Anche nei ritmi di pubblicazione; ci abbiamo messo cinque anni a liberarci completamente da quell’adrenalina che ha segnato le nostre vite di cronisti di radio, giornale, web, che stanno sempre in prima linea sull’attualità.
Ci concederemo, invece, un passo diverso, più curato e ragionato da una parte, con punture di spillo sulla mappa del mondo, dall’altra. Continueremo a cercare di essere ponte tra l’approfondimento della ricerca e la divulgazione del buon giornalismo. E lo faremo continuando a investire in collaborazioni e sponde.
Punteremo a far crescere quel Q Lab che è nato giorno per giorno, da Q Code Town in poi, puntando a generare progetti e a ricevere dall’esterno progettualità che hanno bisogno di una casa, di una struttura, di un palinsesto. Progetti, bandi, collaborazioni. Perché contaminarci era e resta, cinque anni dopo, una necessità.
Con l’invito di restare con noi, di aiutarci a far crescere questa comunità, che è fatta di lettori liberi e di intelligenze che guardano il mondo, con il gusto del leggere e della narrazione multimediale.
Una comunità di autori/lettori, che dai limiti propri e del contesto dell’informazione, trae la spinta quotidiana a fare qualcosa. Puntando su un formato non più quotidiano, ma che non cambia il proprio sguardo sul mondo, sempre lanciato contro orientalismi, pregiudizi, stereotipi.
Buon compleanno, a tutti noi.