13 Maggio 2021
Pedopornografia online, con la pandemia affari d’oro per chi violenta e sfrutta i bambini
«In piena pandemia (solo nel mese di marzo e inizi aprile) Meter ha documentato e denunciato alle forze dell’ordine una crescita allarmante delle chat degli orrori: più 40″ – è stato l’allarme di don Fortunato Di Noto, fondatore dell’associazione Meter che da tanti anni documenta e denuncia i crimini pedofili. “Le segnalazioni che Meter ha inoltrato alle varie forze di polizia in diversi Stati del mondo sono aumentate del 40% durante il lockdown. Sono 178 (con una crescita del 40%) le segnalazioni che Meter (dal 1° marzo al 17 aprile) ha inoltrato non solo alle forze di Polizia, sia italiana che estera, ma anche a vari server provider sparsi in tutto il mondo”, ha reso noto l’associazione.
“Le chat sono state 234 con profili sospetti in varie piattaforme; migliaia di decine di video e basti pensare solo a due segnalazione contenenti 34.252 foto che corrisponderebbero a circa 30mila bambini già vittime di violenze sessuali”.
Il 12 giugno dell’anno scorso abbiamo pubblicato questa denuncia di don Fortunato e di Meter. Tra il febbraio e il marzo 2020, riporta un comunicato dell’associazione di metà marzo, è stato registrato un netto incremento del materiale pedopornografico denunciato: «in seguito alle misure di confinamento è aumentato l’utilizzo dei social media e il tempo dedicato alla rete Internet da parte dei minori – ha sottolineato Meter – Se da un lato la Rete rappresentava l’unica modalità per rimanere in contatto con i pari, con i loro amici, per studiare e per distrarsi dalla routine domestica, dall’altro lato ha esposto i minori ai rischi online, infatti è aumentato il potenziale numero di bambini soggetti ad adescamento online».
Nelle scorse settimane Meter ha pubblicato il report 2020, drammatica conferma di quanto già appariva chiaro dieci mesi fa. «Se nel 2020 è toccato a tutti restare a casa, questo ha significato affari d’oro per chi violenta i bambini e sfrutta il materiale prodotto con questi piccoli schiavi dei tempi moderni» si legge sul sito dell’associazione nella pubblicazione del report.
Il 2020 ha registrato quasi un raddoppio di link – 14.521 contro 8.489 i primi – più che raddoppiati i video – 992.300 video del 2019 si è passati ai 2.032.556 del 2020 – e le cartelle compresse denunciate dall’associazione sono passate da 325 a 692. L’unico numero in netta discesa, quasi dimezzato, sono state le immagini il cui totale è sceso da 7.074.194 a 3.768.057.
Un dato su cui riflettere e che, ben lontano dall’essere positivo, in realtà dimostra l’evoluzione del pedocrimine: «le “semplici foto non bastano più, i pedofili ricercano e producono più video per soddisfare i loro desideri malsani, la loro deviata perversione trova maggiore sfogo e appagamento nelle immagini in movimento – la denuncia di Meter – I video, fagocitati dai “consumatori” di pedopornografia consentono loro di entrare di più nella “scena”, di essere “partecipi” davanti ad uno schermo degli atti contro povere vittime inermi».
Un’enormità ha definito il numero di denunce contro la pedopornografia online di Meter e le community pedocriminali don Fortunato, 63.688 solo dal 2012 alle scorse settimane.
Contro cui «serve un contrasto sociale e culturale, in Europa ci sono almeno 19 milioni di bambini abusati sessualmente quindi esistono almeno altrettanti pedofili» sottolinea il fondatore di Meter, vergognosamente difesi e sostenuti da lobby pseudo culturali che celebrano ogni anno due giornate dell’orgoglio pedofilo e tentano di «normalizzare» la pedofilia con il rischio che «tra qualche anno tutto possa passare. Chi ha in mano i media può far passare qualsiasi cosa». «Chi parlerà per un neonato? Oltre il 90% dei bambini non denuncia, è terrorizzata» mentre «molti stanno vivendo una narcotizzazione» interroga le coscienze don Fortunato Di Noto.
La diffusione e lo scambio pedopornografico sempre più sfruttano le piattaforme di messaggistica, Telegram e Whatsapp soprattutto, come documentano le inchieste delle Forze dell’Ordine e della Magistratura. Il sito della Polizia di Stato riporta che soltanto a marzo e aprile 2021 sono state ben cinque le operazioni della Polizia Postale in varie regioni d’Italia.
Il numero di chat pedopornografiche denunciate da Meter nel 2020 è salito da 323 a 456, 92 i gruppi Whatsapp, 100 i canali Telegram e 262 le chat su Facebook. Numeri a cui vanno aggiunti altri social network come Instagram e TikTok dove, troppo spesso senza nessun filtro e monitoraggio, bambini di ogni età possono imbattersi in qualsiasi contenuto. Dopo l’annuncio dell’uscita dalla Convenzione di Istanbul è partita dalla Turchia una criminale catena su TikTok per annunciare il 24 aprile come il Rape Day, la giornata dello stupro, il giorno in cui consentire liberamente lo stupro.
Alcune testate online italiane, come Fanpage e Giornalettismo, hanno provato a cercare su TikTok il video da cui sarebbe partita questa catena. Invano, la notizia appare quindi come una clamorosa bufala.
Ma questo non deve assolutamente rassicurare, restano intatti dati e domande agghiaccianti. Due sono su tutti: ci sono milioni di uomini in tutto il mondo che considerano accettabile, fino a sostenerla, e credibile la possibilità di avere una giornata di «stupro lecito» e un incalcolabile numero di persone di tutte le età (e quindi anche bambini) che hanno visto video, foto, audio e testi che hanno trasmesso la «cultura dello stupro» e incitato a commettere crimini sessuali.
Il 25 aprile da venticinque anni, per concludersi la prima domenica di maggio, Meter promuove la «Giornata dei Bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza contro la pedofilia».
Nata ad Avola, nella Parrocchia Madonna del Carmine, «dalla sofferenza, dalle lacrime, dalla rabbia, dal dolore per l’infanzia violata, a seguito degli episodi accaduti ad una bambina di 11 anni e ad un ragazzo di 14 anni – si legge sul sito dell’associazione – Tali episodi di violenza spinsero don Fortunato Di Noto a concentrare i propri sforzi e le proprie risorse per il contrasto alla pedofilia e alla pornografia minorile».
Un’iniziativa nata «in risposta alle giornate dell’Orgoglio pedofilo promosse dai pedofili di tutto il mondo per avallarne la legittimazione», sottolinea Meter suddivisa in due momenti, «il primo, commemorativo, ricorda le vittime nella preghiera e offre spunti di riflessione; il secondo è dedicato a bambini e famiglie, in un’ottica di informazione e prevenzione».
Così come accaduto nei mesi scorsi, con le barchette in occasione della Giornata dei Diritti dell’Infanzia o del Natale 2020, Meter ha invitato ad aderire e partecipare con una nuova iniziativa online da seguire tramite il profilo facebook personale e la pagina facebook di don Fortunato e quella di Meter.