Lo scenario Covid-19 e la salute mentale

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19 Maggio 2020

In tale situazione la salute mentale della popolazione rappresenta una delle criticità maggiori

Riceviamo e pubblichiamo

Lo scenario Covid-19 e la salute mentale

L’attuale emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19 ha generato nella nostra società una crisi a più livelli di complessità, spesso intrecciati tra loro.

In tale situazione la salute mentale della popolazione rappresenta una delle criticità maggiori. La paura del contagio, la perdita del lavoro, la quarantena – spesso vissuta in contesti familiari già problematici – hanno generato un disagio psicologico diffuso. Questo disagio assume spesso dei contorni nuovi, poiché nuove sono le sfide che tale pandemia sta ponendo.

Tra le categorie più colpite, in particolare troviamo le/gli operatori sanitari e socio-sanitari (medici, infermieri, oss, ecc), impegnati in prima linea nella gestione dell’emergenza.

Turni massacranti, cambi di sedi lavorative e il contatto costante con la sofferenza, il dolore e la morte dei malati formano un quadro complesso e articolato, entro cui possiamo scorgere incertezza diffusa, sentimenti di angoscia, burnout e altre difficoltà psicologiche e relazionali.

Per sostenere questi operatori è stato necessario fin da subito, vista l’impossibilità di incontrarle/i di persona, trovare soluzioni alternative, che fossero compatibili con le limitazioni di movimento imposte.

Durante la cosiddetta Fase 1 sono nate così diverse proposte in modalità online al fine di creare uno spazio di ascolto e supporto che facesse dell’immediatezza di risposta e della facilità di accesso i suoi punti di forza. 
 
Lo sportello psicologico di ascolto ed intervento per l’emergenza del nuovo Covid-19

Tra le iniziative di sostegno psicologico è nato anche “lo sportello psicologico di ascolto ed intervento per l’emergenza del nuovo Covid-19”. Il progetto, promosso dal laboratorio He.Co.Psy. (Health Conflict and Psychology) del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “R. Massa” dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, si articola in due servizi.

Il primo, in collaborazione con Medicina Democratica, è dedicato a tutta la cittadinanza. Il secondo è invece rivolto agli operatori sanitari. 
Tale iniziativa è gratuita ed ad accesso libero. 

Come funziona lo sportello di He.Co.Psy

Ogni persona può richiedere un appuntamento al centralino dello sportello attraverso Skype o scrivendo una email. Per le persone con meno familiarità rispetto ai supporti informatici è attivo anche un numero di telefono collegato al centralino.

Lo sportello mette a disposizione da 1 a massimo 4 ore di colloquio psicologico di primo livello, ovvero di accompagnamento a distanza per affrontare le difficoltà correlate all’emergenza Covid-19, previa sottoscrizione di consenso informato sul trattamento dei dati.

La peculiarità del servizio è data dalla possibilità di lasciare lasciare un messaggio 24 ore su 24 e avere accesso a un colloquio anche entro poche ore.

Per contattare il servizio si può scegliere tra le seguenti modalità: 

a. scrivere un’e-mail all’indirizzo: emergenzapsicologicacovid19@unimib.it

b. inviare un messaggio all’account Skype: sportellopsicologicocovid19@gmail.com

c. telefonare al numeri di pronto intervento: 02-64484901 o 334-7466236 (attivo 09:00 ~ 12:00 + 14:00 ~ 18:00) 

È possibile richiedere un appuntamento lasciando il proprio nome, cognome e numero di telefono all’operatore – sia entrando in contatto con il servizio via e-mail, via Skype o tramite il centralino di pronto intervento. Chi contatta il centralino viene richiamato il prima possibile da uno psicologo durante l’orario concordato in primo contatto.
 
Perché rivolgersi allo sportello?

Lo sportello si rivolge tutti coloro che hanno bisogno di ascolto, preoccupati dalle attuali condizioni di crisi ed emergenza. Ormai da due mesi lo sportello accoglie le chiamate di tante persone, costrette a vivere in una improvvisa condizione di isolamento fisico e/o sociale e di precarietà esistenziale, professionale ed economica.

Tali condizioni hanno alterato il senso di continuità e la coerenza della vita quotidiana, fino a provocare vere e proprie reazioni di ansia, paura, panico e nei casi più complessi forte stress e vissuti traumatici.
In ottica preventiva, chiunque può contattare il servizio, specialmente se sta sperimentando paure (anche se le si ritiene ingiustificate), pensieri negativi, sbalzi d’umore o tristezza, stati emotivi e mentali spesso collegati alla preoccupazioni relative alla pandemia.

Inoltre, lo sportello supporta le lavoratrici e i lavoratori impegnati negli ambiti socio-sanitari, offrendo spazi di cura di sé, potenziamento della resilienza e della resistenza psico-emotiva lungo tutta l’emergenza.
 
In ottica di emergenza, possono contattare il servizio tutte le persone che vivono in stato di infezione e isolamento forzato presso il proprio domicilio, e che sentono il bisogno di elaborare i vissuti della malattia o i sensi di colpa relativi alla possibilità di avere contagiato i propri cari o altre persone.  

Infine, può rivolgersi al centralino chiunque necessitasse di un semplice spazio di ascolto in un momento di frammentazione del tessuto sociale e restrizioni di movimento tuttora in atto anche in questa Fase 2.