Convinti, quando le cose vanno bene e quando le cose vanno male, che ciascuno deve fare il suo lavoro, ci troviamo come redazione di fronte a un evento globale, che concorre a mettere a nudo quelle paure che saranno l’argomento del terzo numero del nostro semestrale cartaceo.
Partendo dal testo di Angelo Miotto, abbiamo deciso – nostra vecchia passione – di lanciare un Decameron online, nella vecchia tradizione, di fronte alle paure, di riunirsi attorno al fuoco (della passione narrativa) e di raccontarsi storie.
Mandateci il vostro racconto di questi giorni di Corona virus, tra allarmismi, improvvisati esperti, legittime paure e doverose cautele. Va bene, al solito, qualsiasi linguaggio: audio, testo, video, foto. Inedito o citando altri. Scrivete a redazione@qcodemag.it e noi vi pubblicheremo.
Il contagio delle storie – 38
La grammatica degli abbracci – Raffaele Adamo
Scenari post apocalittici di una Milano che non ho mai visto, mai ascoltato, mai immaginato. Frequento questi posti per lavoro, ad ogni ora, da quando attaccano in servizio operai e banchieri a quando smontano le prostitute.
Ho visto Milano ad ogni suo attimo, ad ogni suo battito. Una città che non dorme, come tante altre, che nel cuore della notte lascia il suo vociare con i suoni delle auto e mai avrei immaginato di riuscire ad ascoltare l’eco di un battito di mani.