27 Maggio 2019
Un gruppo di donne si batte contro la violenza istituzionale: tutte hanno perso un figlio per mano della polizia e sono ancora in attesa di giustizia
“Basta de gatillo facil, basta ya de represion! No es solo un policia, es toda la institucion!”.
Questo uno degli slogan più urlati durante la manifestazione che ha visto marciare migliaia di persone in Argentina, a Buenos Aires, da Congresso a Plaza de Mayo.
Un corteo organizzato a seguito dell’omicidio di quattro giovanissimi, tre minorenni e un maggiorenne, a San Miguel del Monte.
I quattro si trovavano in auto la mattina di lunedì scorso, quando la polizia ha iniziato un inseguimento immotivato, terminato con diversi colpi di pistola sparati dai poliziotti contro i giovani.
Sono morti così Camila López (13 años), Gastón Domínguez (14), Danilo Sansone (13) e Aníbal Suárez (22). Un’altra tredicenne, Rocío, è in ospedale in gravissime condizioni.
Al momento, dodici poliziotti sono stati sollevati dall’incarico. Quattro sono in arresto con l’accusa di omicidio aggravato.
La manifestazione è stata organizzata da un gruppo di madri dei ‘Familiari di vittime del gatillo facil, il nome con cui si indica la violenza istituzionale che drammaticamente accomuna queste donne: tutte hanno perso un figlio per mano della polizia. E tutte sono ancora in attesa di giustizia.
In particolare la ministra della Sicurezza Patricia Bullrich è stata indicata dai manifestanti come responsabile della situazione. Proprio il suo ministero, nel dicembre 2018, ha reso operativa la risoluzione che amplia i casi in cui si permette alle forze dell’ordine di usare le armi.
Per denunciare questo e le sue drammatiche conseguenze, più di 280 famiglie marciano ogni 27 di agosto, chiedendo giustizia.
Solo poche ore prima della manifestazione, Bullrich affermava: “Il caso di Luciano Arruga è stata una costruzione, come il caso di Santiago Maldonado”.
“Che ci venga a spiegare perché l’autopsia di Luciano dice che è un uomo bianco e adulto! Che mi spieghi perché ho trovato mio figlio 5 anni e 8 mesi dopo che l’hanno ucciso!”, è stata la risposta dalla piazza di Raquel Alegre, madre di
Luciano Arruga, ucciso dalla polizia , nel 2009 – 16 anni -, e il cui corpo fu trovato più di cinque anni dopo, seppellito in un cimitero come NN.
Secondo il CORREPI (Coordinamento contro la repressione poliziesca e istituzionale), sono 1303 le persone uccise dalla polizia negli ultimi tre anni di governo Cambiemos. La maggior parte dellen vittime sono minorenni, provenienti da Villas Miserias e periferie.