In Angola a colpire sono soprattutto le contraddizioni, come quella tra la Marginal di Luanda, il lungomare simbolo di una capitale che sogna di diventare la nuova Dubai e i musseques, i quartieri della miseria che vengono abbattuti per far posto ai nuovi grattacieli, per ora nudi come scheletri.
Una terra ricca di risorse minerarie dove gli investitori cinesi costruiscono intere città pronte ad ospitare migliaia di loro concittadini asiatici, mentre quello che un tempo era l’albergo più bello della capitale viene oggi abitato da una comunità di ragazzini senzatetto.
Seguendo le tracce dello scrittore polacco Kapuścinski, che ha raccontato la conquista dell’indipendenza angolana nel libro Ancora un giorno, si arriva nella regione del Cunene, dove si incontrano le piogge torrenziali che stanno ripristinando la flora della regione, dopo più di un anno di siccità.
E proprio tra i baobab della savana nel sud dell’Angèolaè ci si può imbattere in un cimitero di carri armati, lì ad arrugginire dal 1975, quando tentarono di raggiungere la capitale per lèa pèroclamazione d’indipendenza dal Portogallo. E il reportage continua fino alla “Casa de espera” a Chiulo, un luogo in cui le donne in procinto di partorire trovano accoglienza, percorrendo decine di chilometri anche a piedi, gestito dalla ONG italiana Medici con l’Africa CUAMM.
Uno sguardo sull’ex colonia portoghese dove José Eduardo dos Santos si è dimesso da presidente dopo 37 anni al potere.
Carlos Antonio Kalanga, maître dell’Hotel Tivoli, in cui ha soggiornato lo scrittore Ryszard Kapuściński
Vista sui grattacieli di Luanda
Uno dei numerosi “musseques” di Luanda, ovvero i quartieri della miseria, dove vengono abbattute le baracche per fare posto alle nuove costruzioni.
Uno scorcio dell’hotel Panorama. Era considerato l’albergo più bello della capitale, oggi è in stato di abbandono.
La linea che separa le baracche dei quartieri poveri dalla zona più ricca di Luanda.
Villa di Agostinho Neto, padre dell’Angola indipendente, ora trasformato in quartiere dei poveri.
Uno dei numerosi monumenti dedicati ad Agostinho Neto, padre dell’Angola indipendente
Cimitero dei carri armati che avrebbero dovuto raggiungere Luanda l’11 novembre 1975, in tempo per la proclamazione d’indipendenza dal Portogallo.
Alcuni ragazzi riparano la propria moto davanti al “Kimbo” dove abitano, Sud Angola
Dopo più di un’anno di siccità i primi mesi del 2017 hanno portato piogge torrenziali che stanno ripristinando la flora della regione.
Dopo più di un’anno di siccità i primi mesi del 2017 hanno portato piogge torrenziali che stanno ripristinando la flora della regione.
Casa de espera (casa d’attesa), un luogo in cui le donne in procinto di partorire si trasferiscono, gestito dalla ONG italiana Medici con l’Africa CUAMM.
A Chiulo, Cunene, per andare a messa, come a scuola è utile portarsi la propria sedia. Casa de espera, della ONG italiana Medici con l’Africa CUAMM.