tratto da MeteoTrip
foto di ©Amos Chapple – amoschapplephoto.com
Questa e le seguenti immagini del fotografo Amos Chapple (che ringrazio per avermi autorizzato a pubblicarle qui) mi hanno ispirato per un meteotrip virtuale in India nord orientale. Siamo nella regione del Meghalaya, una striscia di terra prevalentemente montuosa lunga circa 300 km e larga nel suo punto massimo 100 km. Qui cadono in media la bellezza di 11.800 mm di pioggia l’anno.
Tre operai lavorano alla manutenzione di una strada tra Mawsynram e Cherrapunjee, in India, nello Stato del Meghalaya, la zona più piovosa del mondo. I tre sono al riparo sotto i tradizionali ombrelli “Khasi” conosciuti come knups. Realizzati in bambù e foglie di banano, offrono una soluzione per avere libere le mani e lavorare mentre imperversa la pioggia.
In questo luogo che alla lettera significa “dimora delle nuvole” non piove tutto il giorno, ma piove ogni giorno. Certo, succede anche all’Equatore, ma qui in più c’è il monsone, che agisce con maggiore intensità tra Giugno e Settembre.
Il perché è nella forma del territorio: dalle calde pianure del Bangladesh le correnti calde risalgono fino all’altipiano di Shillong, dove si trasformano in nuvole che scaricano la loro umidità. Per chi vuole scoprire questo angolo del pianeta dove la natura è magica e l’atmosfera intrisa di misticismo, si tratta solo di scegliere quando pioverà di meno, anche in base alle temperature.
Da marzo a maggio la temperatura è migliore rispetto ad ogni altro momento dell’anno (intorno ai 20°C), mentre da giugno a settembre scende per effetto del monsone. Fa ancora più fresco in inverno (media attorno ai 10 °C), ovvero da ottobre a febbraio, quando continua a piovere, se pur debolmente, ma i paesaggi sono straordinariamente suggestivi, grazie alla presenza di impetuose cascate rinvigorite dal monsone dei mesi precedenti.
Quindi ci sono turisti in questo posto? Beh sì, specie gli amanti delle atmosfere nebbiose, della vegetazione lussureggiante e dei paesaggi tenebrosi e spettacolari. Insomma, una meta che fa della pioggia la sua croce e la sua delizia. Basti pensare agli straordinari ponti naturali di radici di Cherrapunjee che attraversano le valli del fiume Khasi. In questo clima super piovoso l’uomo ha sfruttato le radici degli alberi della gomma per costruire veri e propri “ponti viventi”. Senz’altro qualcosa da ammirare una volta nella vita.
Mawsynram ha 2600 abitanti, mentre Cherrapunjee circa 15 mila. La pioggia è uno stile di vita e non potrebbe essere altrimenti. Il mercato si tiene due volte a settimana anche nelle condizioni peggiori di maltempo, e i ragazzi vanno a scuola nella loro uniforme incuranti degli acquazzoni. L’economia si basa sull’agricoltura (patate, il riso, il mais gli ananas e le banane) e una clandestina attività mineraria, oltre che su un piccolo circuito turistico. Il Meghalaya ha due parchi nazionali e tre riserve naturalistiche. Vi si pratica l’alpinismo, l’arrampicata, il trekking e lo hiking, oltre a sport acquatici.
La città di riferimento è il capoluogo Shillong, dove si trova anche un aeroporto. Da qui si può utilizzare il trasporto pubblico per Cherrapunjee, altrimenti salire su una delle numerose “Sumo Jeep”, taxi condivisi che vi porteranno dappertutto a un prezzo stracciato.