Alla vigilia dei mondiali di calcio, un rapporto di Collectif Ethique sur l’Etiquette e Clean Clothes mostra con dati, grafici e analisi come marchi quali Nike e Adidas delocalizzino e subappaltino la produzione spendendo però cifre da capogiro per aggressive campagne di marketing funzionali al loro modello di business.
La maggior parte della produzione sportiva è in Indonesia, dove le donne rappresentano circa l’80% della forza lavoro del settore, percependo salari spesso largamente al di sotto della soglia di sussistenza.
Nel mondo capitalista globale, il flusso di denaro viene invece destinato da Nike e Adidas al marketing e agli sponsor. Perché la maggior parte delle volte non si tratta di risorse che non ci sono, bensì di scelte ben precise su come queste risorse vadano distribuite.