di Cafébabel
23 Aprile 2021
Dopo la veglia per Sarah Everard, con incidenti tra polizia e pacifici dimostranti, è stato introdotto un nuovo disegno di legge destinato ad aumentare i poteri delle forze dell’ordine
Durante la veglia per Sarah Everard, rapita e uccisa mentre tornava a casa a Londra lo scorso marzo, la polizia e i partecipanti si sono scontrati in scene diventate poi virali. Da allora, è stato introdotto un nuovo disegno di legge destinato ad aumentare i poteri delle forze dell’ordine per intervenire alle proteste pacifiche. La proposta è stata fortemente contestata in tutto il Regno Unito da attivisti e persone che temono che le scene violente avvenute durante la veglia diventino la “nuova normalità”.
di Delilah Kealy-Roberts, traduzione a cura di Luciana Messina – da CaféBabel
Quando la sera di sabato 13 marzo 2021 il sole tramontava su Clapham Common, Bella scendeva dalla sua bici e si univa a una folla di centinaia di donne. Si erano riunite in un lutto collettivo per la morte di Sarah Everard, la marketing manager di 33 anni rapita e uccisa a sud di Londra qualche giorno prima.
La donna descrive la scena come agghiacciante e bella allo stesso tempo, ricordando una folla composta da donne di ogni estrazione sociale. Alcune venivano per deporre dei fiori. Altre rimanevano semplicemente in silenzio, immerse nei propri pensieri.
Tuttavia, dopo il tramonto la polizia decide di spostarsi, arresta quattro persone e getta alcune donne a terra. Le scene sono diventate virali. Sembrano immortalare il pugno duro e la mancanza di tatto della polizia, soprattutto alla luce del fatto che a essere accusato per l’omicidio della Everard è stato proprio un membro delle forze dell’ordine.
“Non sembrava affatto una protesta fino a quando non è arrivata la polizia”
“La gente era lì solo per un momento di lutto“, spiega Bella. “Non sembrava affatto una protesta fino a quando non è arrivata la polizia. Sembrava solo un gruppo di persone riunite per condividere il dolore e un momento insieme“. Adesso, eventi come questo sembrano minacciare il diritto di protesta nel Regno Unito.
Martedì 16 marzo, i parlamentari britannici hanno votato il disegno di legge Police, Crime, Sentencing and Courts Bill. Tra le altre cose, questa legge prevede l’incremento dei poteri della polizia in materia di proteste. Consentirà alle forze dell’ordine di “imporre condizioni, nel corso delle proteste, che siano abbastanza dure da causare intimidazioni o molestie o grave disagio, allarme o angoscia ai presenti.” Inoltre, introdurrà il nuovo reato di “causa intenzionale di disturbo alla quiete pubblica”.
La legge avanzata è stata accolta con riguardo e rabbia. “La protesta non è un regalo che lo stato ci dà – è un nostro diritto fondamentale“, afferma Gracie Bradley, direttrice ad interim dell’ente benefico per i diritti umani Liberty. L’associazione teme che il governo britannico stia utilizzando la crisi sanitaria come scusa per rendere le misure d’emergenza della polizia permanenti.
Anche Amnesty International UK si è pronunciata contro il disegno di legge denominato “Police Bill”. La direttrice dell’associazione, Kate Allen, ha avvertito che “questo disegno di legge rischia di rendere le scene viste a Clapham Common la nuova normalità“, riferendosi alle pratiche aggressive attuate.
“L’aria è diventata più tesa all’arrivo della polizia“, ricorda Bella, riferendosi alla sua esperienza alla veglia. “All’inizio non sembravano davvero così violenti, ma poi abbiamo sentito delle urla, come ‘lascia stare nostra sorella‘”. Lei e i suoi amici hanno lasciato la veglia quando hanno sentito la polizia annunciare che avrebbero iniziato a utilizzare la forza. “È stato troppo duro emotivamente. Molte persone nel nostro gruppo avevano subito violenze sessuali e questo ha fatto riemergere la paura.”
“Alla polizia era stata data la possibilità di scegliere in che modo affrontare la protesta”
Secondo la direttrice Bradley, “alla polizia era stata data la possibilità di scegliere in che modo affrontare la protesta. Avrebbero potuto lavorare con gli organizzatori per garantire alle persone quel momento di lutto e protestare insieme contro la mancanza di protezione. Invece hanno scelto di intervenire in modo violento mettendo a rischio la salute delle persone e creando caos e angoscia.”
La commissaria del Metropolitan Police, Cressida Dick, ha difeso gli interventi delle forze dell’ordine. Dick ha affermato: “Il mio team ha ritenuto che si trattasse di un assembramento illegale che, secondo le normative, rappresentava un alto rischio per la salute delle persone. I miei agenti si sono trovati in una posizione spiacevole.”
La veglia Reclaim These Streets, (Rivendica Queste Strade, ndR), era stata ufficialmente annullata dopo che il Metropolitan Police Service ne aveva rifiutato l’approvazione la sera prima del giorno stabilito. Ciononostante, centinaia di persone si sono riunite per rendere omaggio a Everard, denunciare i femminicidi e protestare contro le molestie e i pericoli che le donne affrontano ogni giorno.
Secondo il Femicide Census, in media un uomo uccide una donna ogni tre giorni. I dati dell’organizzazione UN Women UK rivelano che un tasso sconcertante del 97% di donne tra i 18 e i 24 anni ha subito violenze sessuali.
Dopo la veglia, la gente è scesa in piazza in tutto il Regno Unito per protestare contro il disegno di legge destinato ad aumentare i poteri della polizia durante le proteste. A Bristol, una delle manifestazioni “Kill the Bill”, letteralmente “Uccidi la Legge”, è finita tra scene di caos e violenza dopo lo scontro tra manifestanti e polizia che ha portato a dieci arresti.
Gli oppositori del disegno di legge, dai manifestanti scesi in piazza ai parlamentari che hanno votato contro, temono che quanto accaduto negli scontri della veglia per Sarah Everard e nelle proteste “Kill the Bill” si ripeterà anche dopo la fine delle restrizioni per il coronavirus.La proposta di legge permetterebbe alla polizia di imporre un orario di inizio e di fine, limitare i rumori e avere un maggiore potere di azione durante le proteste pacifiche. Per molti, queste norme sono considerate una pericolosa violazione dei diritti umani di manifestazione ed espressione.
Il parlamentare laburista Clive Lewis lo ha affermato con decisione in un suo tweet: “La nostra democrazia viene così spazzata via da un programma calcolato per rendere muta l’opinione pubblica e lasciarla impotente. Qualora il progetto di legge dovesse passare, chiunque dia valore alla democrazia deve organizzarsi e reagire.”