1 Ottobre 2018
Dopo un estenuante negoziato, i cittadini erano chiamati a ratificare il nuovo nome, ma non è stato raggiunto il quorum
I cittadini della Macedonia erano chiamati ieri a votare un referendum per la ratifica dell’accordo internazionale con la Grecia che avrebbe posto fine a anni di conflitto a colpi di veto da parte di Atene.
Dalla dissoluzione della ex-Jugoslavia negli anni Novanta, per la comunità internazionale, la Macedonia è stata Fyrom (Former Yugoslavia Republic of Macedonia), perché il nome indispettiva la Grecia, che ritiene la Macedonia una regione storia della sua identità.
Dopo anni di negoziati, il primo ministro macedone Zoran Zaev e il premier greco Alexis Tsipras hanno raggiunto un accordo: Skopije sarà capitale della Repubblica della Macedonia del Nord.
Ma ieri i cittadini macedoni hanno bocciato l’esito del referendum, che pure avrebbe aperto la strada (caduto il veto greco) all’ingresso nella Ue e nella Nato. Il premier Zaev, comunque, ha assicurato che andrà avanti con il processo di ratifica e si è detto pronto anche ad elezioni anticipate.
Zaev ha detto che non intende dimettersi nonostante il flop del referendum sul nome del Paese. “È stato un referendum di successo, la maggioranza dei cittadini ha votato sì. Parleremo con i nostri avversari in parlamento, e se avremo la maggioranza dei due terzi per le modifiche costituzionali andremo avanti con l’attuazione dell’accordo con la Grecia. Se non l’avremo andremo presto ad elezioni anticipate”, ha affermato il premier secondo cui potrebbero tenersi già il prossimo novembre. “Non c’è alternativa all’adesione della Macedonia a Ue e Nato”.