Le arti visive rappresentano da sempre medium capaci di superare gli stalli del dibattito pubblico, politico e sociale e di oltrepassare le frontiere.
Indovina chi viene a cena di Stanley Kramer uscì nel 1967, promuovendo in una luce positiva un matrimonio misto, in una fase nella quale questi erano ancora illegali, negli Stati Uniti, in ben diciassette stati.
Tuttavia, d’altra parte non sono mancate le rappresentazioni intrise di stereotipi e razzismo, tra le quali brilla per la sua negatività e per la offensività grottesca il Mr.Yunihoshi di Colazione da Tiffany interpretato da Mickey Rooney.
La rappresentazione della diversità e della pluralità è il tema centrale, nello specifico Migrazione, cittadinanza, inclusività, del XXVI Convegno Internazionale di Studi Cinematografici, organizzato dal Dipartimento Filosofia Comunicazione e Spettacolo dell’ Università Roma Tre, convegno che inizia oggi e si concluderà Sabato 8 Maggio e che sarà in programma live streaming su Zoom e Facebook.
Le tre giornate di eventi includeranno incontri, tavole rotonde e proiezioni in streaming serali su My Movies, accompagnati da un incontro con l’ autore o l’ autrice delle pellicole.
Leonardo de Franceschi, Professore Associato di Postcolonial Film and Media Studies all’ Università degli studi Roma Tre spiega più nel dettaglio come si colloca il convegno nella fase attuale, di fronte al successo di Zero su Netflix e la campagna #cambieRAI.
“ll convegno nasce proprio per provare a intercettare una domanda di maggiore partecipazione espressa da gruppi e soggetti razzializzati, domanda a cui cominciano a essere date alcune risposte interessanti non solo dal cinema italiano d’autore, attivo su questi temi già dai primi anni Novanta, ma da filmmaker che sono esse ed essi stessi parte di questo processo di presa di parola.”
“Noi nel convegno, in particolare nella prima tavola rotonda, abbiamo voluto appunto che ci raccontassero i loro film pronti o in cantiere diversi di questi filmmakers, da Hleb Papou, che è in postproduzione con Il legionario, ad Haider Rashid, che dopo Sta per piovere sta per ultimare Europa, per venire a Suranga D. Katugampala che, dopo aver stupito e commosso con Per un figlio e chiuso altri lavori molto interessanti, è in pre-produzione col suo secondo, Stiil Here. Lo stesso vale anche per i due autori di corti selezionati nella rassegna serale su MYmovies, Xin Alessandro Zheng con Where the leaves fall e Nour Gharbi con La pecora”.
“Ciò detto, Zero è un fenomeno importante perché porta queste storie nel mainstream e lo fa a partire da un input di scrittura di Antonio Dikele Distefano e con almeno uno dei registi del team con background migrante, Mohamed Hossameldin, quindi rappresenta senz’altro un’esperienza importante anzitutto per le dinamiche che può innescare, nel pubblico e nel mercato. La voce di #cambieRAI sarà presente in una delle nostre tavole rotonde, la terza, in cui proviamo a ragionare in termini di formazione, azioni positive e ruolo del servizio pubblico. Qualcosa sta cambiando nelle narrazioni di migrazioni e convivenza ma dobbiamo spingere forte sul pedale dell’inclusività, trovando insieme le soluzioni giuste per ottenere più creative e creativi dal background migrante, non binari, che siano espressione diretta di questi pezzi di Italia raccontati spesso in modo approssimativo.”
De Franceschi sottolinea poi gli elementi chiave di titoli al centro del convegno come Sembra mio figlio, The Milky Way e La pecora, quelli di “storie che non consolano” ma che invitano al viaggio e all’ apertura verso l’ ignoto.
Il convegno include poi tre keynotes di eccezione, Jennifer Smith, a capo dell’Inclusione per il British Film Institute, Áine O’Healy, docente di Italiano e a capo degli Studi Classici e della Archeologia presso la Loyola Marymount University di Los Angeles e, infine la scrittrice Igiaba Scego.
Igiaba Scego porterà oggi, nel suo discorso la pratica della costruzione e creazione di personagge plurali, al centro del suo ultimo romanzo “La linea del colore” (Bompiani) , romanzo che vede al suo centro la pittrice afroamericana Lafanu Brown e il suo viaggio dagli Stati Uniti fino alla Roma post unitaria e la storica dell’ arte contemporanea Leila.
Lafanu Brown si basa su su due donne realmente esistite, l’ ostetrica, attivista per i diritti umani e femminista nera Sarah Parker Remond e Edmonia Lewis, scultrice nera statunitense che si trovarono a vivere nella neo-capitale del Regno d’ Italia, verso la fine del XIX secolo.
“ Zero è una serie molto interessante soprattutto per il casting, il fatto che finalmente ci sia una storia incentrata su ragazzi, figli di migranti, afrodiscendenti, di Milano, che sognano il manga, il rap è una cosa positiva. Spero che non si rimanga lì, come sistema Italia e che si vada oltre e si creino storie veramente transculturali.”
“A me piacerebbe vedere storie latinas, di persone che hanno origini dell’ Est Europa. Per esempio, c’è la comunità peruviana, una comunità antica, di cui si parla poco, di cui ci sono seconde e terze generazioni e non c’è una storia su di loro. A me farebbe piacere vedere tutte queste storie, sia reali sia immaginifiche, sia di genere su tutte queste persone anche perché questo aumenterebbe le possibilità per gli attori non bianchi, di registi, sceneggiatori di lavorare. Vedo positivamente la serie, si è aperto qualcosa. C’ erano attori e attrici anche prima, come la mia amica Esther Elisha ma il fatto che i produttori italiani siano stati in qualche modo costretti dalle piattaforme e soprattutto messi davanti a un pubblico multiculturale mondiale potrebbe farci solo bene e finalmente potremo ampliare lo sguardo e i punti di vista”.
Sulla lunga lotta per la cittadinanza Scego è meno ottimista, specialmente nella fase politica attuale e in vista dei tradimenti precedenti, non solo da parte della politica, ma le arti visive italiane, come dimostrano le tematiche al centro di questo convegno hanno già ampiamente superato le discussioni delle arene politicali e sociali. Ora, tocca a queste ultime la decisione di riprendere in modo energico il cammino, dalla stasi ove si trovano.
Segui il convegno a questo link: https://romatreconf2021.wixsite.com/migrations