di Laura Filios and Marta Meroni
3 Marzo 2021
In Giambellino il cambiamento lo si fronteggia giocando
Tra il banco ‘Pane & Pasta’ di Susanna e la ‘Macelleria bovina’ di Carlo, c’è una libreria carica di libri per bambini. Un paio di loro sono seduti a un tavolino, in una mano una pizzetta e nell’altra un mattoncino del Duplo. Di fronte alla panetteria ci sono in coda una donna in tailleur sulla cinquantina che ha tutta l’aria di essere una “multiproprietaria”, una “giovane mamma” con figli al seguito e un ventenne con i jeans larghi e le cuffie al collo… sarà un “giovane precario”?
Siamo a Mercato Lorenteggio, luogo di commercio e aggregazione dal 1954, diventato, dal 2013 anche spazio di promozione culturale. Collocato nel cuore del quartiere Giambellino-Lorenteggio, è circondato, da un lato, dalle case popolari gestite dal Comune di Milano e, dall’altro, da quelle in capo a Regione Lombardia (Aler). In tutto circa 2.700 alloggi. Qui il 70% delle famiglie ha un reddito che non supera i 15.000 euro di isee-erp, fanno sapere dal Sicet (Sindacato Inquilini Casa e Territorio.
La porta posteriore del Mercato affaccia sul cantiere della nuova linea metropolitana M4. Una di quelle laterali, invece, dà sui giardini di via Odazio, il quadrilatero verde dove tra qualche anno (?) dovrebbe sorgere la nuova biblioteca. Mentre Susanna imbusta filoncini e milanesine, la “multiproprietaria” chiacchiera del più e del meno: «Prima la fermata del tram 14 sospesa per mesi, ora l’area verde recintata per metterci i lampioni di ultima generazione… ma chissà se questo quartiere cambierà mai?! Qui il problema sono le case che cadono a pezzi e la gente che ci abita!» – allunga il braccio in direzione del quadrilatero Erp. «Se non si sistemano quelle e non si fa un po’ di “pulizia”, non basteranno il metrò e la nuova biblioteca a far salire il prezzo al metro quadro… mi sa che stavolta ho sbagliato investimento!»
Alla parola biblioteca, il “giovane precario” si illumina. «A proposito, lei sa qualcosa in più sul progetto della “biblioteca con auditorium”? Io non vedo l’ora! Finalmente un posto dove poter andare quando a casa c’è casino… E soprattutto dove poter stare senza per forza tirar fuori cinque euro per una Coca. Dicono tanto di ‘sti co-working ma alla fine o paghi o consumi, e con quel che guadagno lavorando per “DeliverOp-op”…».
La multiproprietaria non è d’accordo. «Mi sembra proprio che non ci sia bisogno di altri posti inutili… non sarebbe meglio un bel centro commerciale, con negozi, localini alla moda e magari un’area bimbi recintata? Io ho investito in questa zona perché mi avevano detto che avrebbero fatto il “Giambellino Life”, mica l’ennesima biblioteca!». «Area bimbi recintata, ma sta scherzando?», interviene la “giovane mamma”. «Qua ci vorrebbe un bell’asilo con piscine olimpioniche di palline colorate e scivoli chilometrici. Almeno loro – abbassa lo sguardo verso il passeggino a due posti – si sfogherbbro e io potrei cercarmi un lavoro!».
Questa conversazione in realtà non è mai avvenuta, ma – filoncini e milanesine a parte – è più realistica che mai. A intrattenerla i personaggi di GameTrification, il gioco della rigenerazione urbana ideato da Dynamoscopio e SPLUF – Spazio Pedagocigo Ludico Formativo, per mettere a confronto diverse visioni e interessi che ruotano intorno ai processi di “rigenerazione” che investono le città. Un dispositivo ludico per avvicinare gli abitanti di un quartiere a decisioni che riguardano tutti, ma che normalmente vengono prese da pochi.
Nuova biblioteca di Lorenteggio, sulla carta tutto molto bello
Gli ultimi aggiornamenti sulla nuova biblioteca di Lorenteggio sono arrivati, dopo due anni di silenzio, a dicembre 2020, quando la giunta comunale di Milano ha approvato e finanziato il progetto definitivo della prossima struttura che verrà costruita in via Odazio. Prima d’allora, le notizie più recenti risalivano al 2018, anno in cui è stato annunciato il progetto vincitore del concorso bandito a dicembre 2017 dall’Ordine degli Architetti di Milano. Il gruppo che si è aggiudicato 35 mila euro è composto da Urtzi Grau Magaña (capogruppo), Jocelyn Froimovich Hes, Cristiana Francesca Giordano, Laura Signorelli e Stefano Rolla.
L’intervento verrà realizzato utilizzando risorse comunali per un costo di circa 4 milioni di euro. Il volume si sviluppa su oltre 2000 mq di superficie, di cui 500 mq di esposizione, sale studio e sale lettura, 300 mq di aree per corsi di formazione e riunioni e 1300 mq di aree aperte di pertinenza. Intanto però il progetto prevede l’abbattimento della “Casetta Verde”, punto di riferimento per gli abitanti della zona in quanto sede del Laboratorio di quartiere Giambellino-Lorenteggio, che mette in rete le varie associazioni attive sul territorio. A compensazione di questa perdita, la biblioteca esistente sarà svincolata dalla sua attuale funzione e verrà a sua volta ristrutturata e destinata alle associazioni culturali di zona.
«Abbiamo approvato e finanziato in giunta il progetto definitivo per la nuova Biblioteca al quartiere Lorenteggio – ha esultato su Facebook Filippo Del Corno, assessore alla cultura di palazzo Marino -. 2000 mq pensati per le funzioni delle biblioteche del futuro, con ampie zone a scaffale aperto, spazi per laboratori e sale studio, zone dedicate ad attività espositive e incontri letterari, con soluzioni flessibili e adattabili alle diverse esigenze degli utenti». A fargli eco, Pierfrancesco Maran: «Frutto di un concorso internazionale di progettazione, la nuova biblioteca di Lorenteggio diventerà di sicuro un simbolo della Milano del futuro», ha commentato l’assessore al verde e all’urbanistica.
Nei rendering di progetto i luoghi sono attraversati da abitanti felici e sorridenti, mentre i difetti sono magicamente scomparsi. Invece basta farsi un giro per il quartiere, in particolare nelle vie del quadrilatero Erp, per vedere lo stato di degrado in cui è stata volutamente lasciata cadere questa zona.
Le crepe non sono più solo prerogativa delle facciate, ma sembrano essersi scavate anche sui volti di chi abita qui per scelta, per affezione o per mancanza d’alternative. Secondo i piani del progetto di rigenerazione urbana, firmato da Comune di Milano, Regione Lombardia e Aler, che prevede l’investimento di circa 100 milioni di euro, oggi qui ci dovrebbero essere le impalcature e alcuni edifici dovrebbero già essere ristrutturati. Invece, ancora, di nuovo, tutto tace e poco si muove, come si spiega in un articolo comparso su La Repubblica a gennaio 2021.
Stefano Rolla, uno degli architetti ideatore della nuova biblioteca, dice di essere consapevole dello stato di degrado in cui versa il quartiere. Lui oggi sta a Santiago del Cile, ma per quattro anni ha vissuto a Milano. «La biblioteca è il primo granello di sabbia di un piano di intervento più grande. Al momento stiamo lavorando ancora al progetto esecutivo, la consegna è prevista a luglio. Facendo sacrifici importanti e in stretta collaborazione con al RUP Silvia Volpi, abbiamo mantenuto l’edificio così com’era nel concorso».
E probabilmente ha anche ragione Rolla, ma l’interminabile attesa condita da annunci altisonanti, rendering e mappe colorate a cui sono sottoposti gli attuali abitanti è davvero sfiancante. Chi resisterà in quartiere se il numero di anni che separa il presente dal così tanto declamato miglioramento è ancora incerto e il contesto sempre più decadente?
E ancora: «È possibile trasformare il quartiere cercando di interpretare i desideri di cambiamento degli abitanti, senza lasciare indietro nessuno?» o è solo una domanda retorica? Dynamoscopio e SPLUF sono convinti di no. Da qui l’idea di progettare un gioco che prevede il coinvolgimento diretto degli abitanti affinché non si sentano solo semplici pedine nelle mani dei pochi che hanno il potere di decidere per tanti.
GameTrification, come funziona il gioco?
Il gioco si compone di due fasi. Nella prima, le squadre realizzano l’azione indicata sulle “carte trasformazione”, ovvero quelle che raccontano quale sarà il prossimo intervento che avrà luogo in quartiere. Alcune trasformazioni sono divertenti e assurde, altre spaventosamente realistiche (Emporio solidale, Community Hub, Giambellino Life, per citarne alcune). Nella seconda fase, le squadre devono “conquistare” i personaggi presenti sul piano di gioco e fare i loro interessi (per esempio la “multiproprietaria”, la “giovane mamma”, il “giovane precario”). Ciascun personaggio ha un’idea diversa di come dovrebbe essere il quartiere e non sempre “cambiamento” significa anche “miglioramento” per tutti. Ogni volta che viene realizzata una trasformazione, i personaggi ne subiscono le conseguenze, avanzando o retrocedendo sul segnapunti – detto la “scala del benessere” – di tante caselle quanto è forte l’impatto in negativo o in positivo del cambiamento avvenuto. Al termine del gioco, ogni squadra totalizza i punti indicati sul segnapunti per ciascun personaggio conquistato e vince quella con il punteggio più alto. Ma attenzione: se al termine del gioco, anche solo un personaggio è nella parte negativa della scala del benessere, tutte le squadre perdono!
Peccato sia solo un gioco.