Riportando tuttə a casa: per una vivibilità planetaria incondizionata di Maddalena Fragnito
Quando ho letto l’introduzione di Maddalena Fragnito al suo pezzo, mi è proprio partita nelle orecchie questa musica, dolce, potente.
Una Tracy Chapman illuminata. Una Fragnito che ci fa entrare nel merito della narrazione di una storia dai risvolti economici planetari.
There is fiction in the space between
The lines on your page of memories
Write it down but it doesn’t mean
You’re not just telling stories
There is fiction in the space between
You and reality
You will do and say anything
To make your everyday life seem less mundane
Pelle d’uomo, il genere oltre ogni moralismo di Luca Rasponi
Pelle d’uomo è un efficace discorso sul genere, più che mai attuale nonostante la cornice rinascimentale in cui si svolge la vicenda.
Un inno alla libertà dei costumi contro i moralismi di ogni epoca.
Così ci racconta Luca Rasponi.
E così io faccio il triplo salto carpiato e tiro in ballo Fabrizio De Andrè con la bellissima Andrea.
Andrea si è perso, si è perso e non sa tornare
Andrea si è perso, si è perso e non sa tornare
Andrea aveva un amore: riccioli neri
Andrea aveva, aveva un dolore: riccioli neri
Noces di Anna Maria Volpe
Il passaggio dell’intervista che mi ha colpito è questo: “In effetti, ciò che m’interessava era raccontare questa storia con i mezzi del cinema. Penso che sia una grande opportunità, il fatto di avere tra le mani una storia cosi forte. È rara, non ce ne sono molte. Eppure non ho mai pensato: Tratterò questo fatto di cronaca facendone un film.” Perché le storie vanno così, tu le ascolti e ti entrano dentro e se sei un regista magari esce fuori un film e così, le storie, continuano a viaggiare.
Ho scelto la canzone della colonna sonora, potente, che ci racconta anche un tempo di gioventù e spensieratezza, di conquiste e notti passate a ballare.
L’OttavQ anno di Christian Elia e Angelo Miotto
Buon compleanno a noi.
Liberi e libere.
Di scrivere, progettare, sognare, raccontare sempre.
Indipendente.
Indipendente voglio essere indipendente
E restare per sempre l’amante di tutto
Voglio essere indipendente
Non c’è cosa che sia più importante
Perché solo da indipendente si esiste
Perù: un paese in bilico tra sgomento e speranza di Mauro Morbello
Con la sua solita puntualità arriva Mauro Morbello a delinearci il presente del popolo peruano, lo fa con lucidità, chiedendosi quale destino è in serbo per il popolo peruano, come spesso capita, non ci sono certezze per il futuro, ma il potere abbraccia ogni centimetro della vita sociale e politica.
E così chiedo a Piero di cantarmi ancora un po’ una delle mie canzoni preferite, Pedro nadie.
Per tutti i nadie (nessuno), per tutte le ingiustizie.
Se saboreaba un mate largo como el viento
“Mi patria es el surco”, contaba Pedro
Soy campesino de campo ajeno
Tengo los pies como el camino viejo
Kurdistan Iracheno, assalto ai diritti di Christian Elia
Metto qui il finale dell’analisi del direttore Christian Elia “Per tutti gli iracheni che sono scesi in piazze, per le vittime della repressione delle autorità, per attivisti e giornalisti in carcere e sotto processo, serve una mobilitazione della società civile internazionale, per non lasciarli soli in quell’Iraq che – dal 2003 – vive una situazione drammatica che è diretta conseguenza dell’esportazione della democrazia che ci ha visti complici e coinvolti.”
E una Nina Simone d’eccellenza.
Well, I wish I could be
Like a bird in the sky
How sweet it would be
If I found I could fly
Ponte morandi: sanzioni non miliardi di Alessio di Florio
Voglio solo pensare al ponte, come luogo del silenzio.
Voglio pensare a due innamorati, ai saluti struggenti.
Chiedo aiuto a Concato, un respiro e una canzone piccola.
Ti ho vista giu’ da un ponte salutarmi
ero sopra a un treno sporco, ti lasciavo dietro me.
Ti ho vista su di un campo: raccoglievi l’insalata
con le guance color fuoco, con la schiena e il capo in giu’.
Ti vedo, sei sempre tu, anche quando non ci sei
e vorrei fermare il treno e vorrei stare in quel campo
a sudare insieme a te
I sans papiers di Bruxelles hanno fame di giustizia di Cristina Rodelli
“Vista l’assurdità della situazione e il rifiuto dello Stato di avviare un dialogo pragmatico con noi” dice Ahmed “abbiamo deciso di avviare un sciopero della fame. Non si tratta di un atto suicida, tantomeno masochista. È un forma di lotta.”
Una forma di lotta.
Una fame da placare.
Una fame di giustizia.
Dopo 20 anni da Genova, mi torna alla mente un grande classico, Clandestino di Mano Negra.
Solo voy con mi pena
Sola va mi condena
Correr es mi destino
Para burlar la ley
Perdido en el corazón
De la grande Babylon
Me dicen “el clandestino”
Por no llevar papel
Ritorno a casa di Christian Elia
“Denis è una di quelle persone che ti obbliga a superare le definizioni. Un minore straniero non accompagnato, come molti, come tanti albanesi. Ma Denis è unico e andava raccontato – allo stesso tempo – nella sua unicità e nel contesto generale.”
Con Codici ricerca e intervento siamo andati in Albania guidati da Denis, da questa collaborazione nasceranno un podcast e un longform multimediale, frutto del confronto tra professionalità differenti, sintesi di punti di vista, narrazione di mille storie.
E noi, attendiamo.
Solo una, era la canzone possibile: Ritorno a casa, Afterhours
Sono nella casa dove abitavo da bambino
Riconosco ogni oggetto
La disposizione dei mobili, i colori
La luce era diversa negli anni settanta, ho riconosciuto anche quella
Ho aperto tutti i cassetti per essere sicuro che in tutti questi anni nessuno
Abbia toccato la mia roba
C’è un’intera brigata dell’esercito britannico lì dentro
Rosa
Sono ancora intenti a schierarsi per fronteggiare l’attacco imminente
Ma l’attacco non avverrà mai
Il divertimento per me era disporre i soldatini
Come se dovessero affrontare un ingaggio particolare,
e poi, senza che nulla avvenisse, cambiare la disposizione
Sono ancora lì come li avevo lasciati venticinque anni fa