16 Ottobre 2018
In Egitto, circa 60.000 prigionieri politici sono in prigione. Il Paese un tempo considerato come la speranza della Primavera Araba ha da tempo voltato le spalle alla democrazia
Dall’ascesa al potere di Abdel Fattah Al-Sisi nel 2013, l’Egitto è tornato a essere teatro di arresti arbitrari, pratiche di tortura sistematiche e sparizioni.
Oltre al barbaro omicidio di Giulio Regeni, sono moltissimi gli attivisti e le persone schierate politicamente fuggite, arrestate, torturate. Un’inchiesta di Arte, disponibile on line fino al 7 novembre 2018, ripercorre alcune storie di violazioni dei diritti umani nell’Egitto di Al-Sisi.
Tutto nel silenzio della politica internazionale, unicamente preoccupata di salvaguardare interessi economici ed equilibri di potere regionali.