Campi Bisenzio, 13 giugno 2023.
La polizia in assetto antisommossa reprime un gruppo di operai in sciopero da 15 giorni fuori i cancelli dei magazzini di Mondo Convenienza.
Si sentono urla, botte, bestemmie.
Le forze dell’ordine manganellano i lavoratori, relegandoli in un angolo alle spalle della camionetta. Tale operazione è resa possibile dall’ampio dispiegamento di celerini che, alla luce del giorno, si scagliano contro sindacalisti, solidali e operai al fine di permettere il passaggio dei camion della ditta che, da quando è iniziato lo sciopero, sono rimasti bloccati all’interno dello stabilimento.
Queste sono le immagini che si vedono in un video girato da un operaio per documentare quanto stesse accadendo durante questi giorni di lotta.
17 giorni fa è iniziato lo sciopero indetto dai lavoratori di Mondo Convenienza che, sostenuti dal Si Cobas Prato e Firenze, rivendicano aumenti salariali e la riduzione dell’orario di lavoro. Tra le rivendicazioni avanzate c’è il rifiuto della giornata lavorativa di 10 ore al giorno e la richiesta di miglioramenti contrattuali.
L’azienda, ormai da anni, era solita adottare finti contratti di pulizia e Multiservizi invece di logistica, in un meccanismo di appalti e subappalti volti a precarizzare la vita dei dipendenti, spesso costretti a lavorare per 10-12 ore per sei giorni alla settimana.
“Mai più schiavi” è lo slogan della vertenza. È questa frase che guida l’azione dei lavoratori da un paio di settimane a questa parte. È in nome di questo principio che, quotidianamente, assistiamo ad una resistenza perenne messa in campo dai lavoratori. Una resistenza contro le cariche, i tentativi di sgombero, le provocazioni da parte della dirigenza di Mondo Convenienza.
Nel corso di queste frenetiche giornate abbiamo assistito a svariati atti di repressione. Pochi giorni fa un dirigente dell’azienda ha forzato il picchetto, rischiando di investire cinque operai.
L’atteggiamento da parte dei dirigenti dello stabilimento palesa anche numerose provocazioni rivolte contro gli scioperanti: «Uno dei capi della cooperativa in quel momento era al volante della vettura poiché i lavoratori non scioperanti si sono rifiutati di guidarla, ha provato a forzare», racconta Mapi, attivista di Potere al Popolo presente al presidio.
Questo evento non è isolato. A pagare le conseguenze di tali atti di repressione c’è anche Mohammed, un operaio che è finito al pronto soccorso dopo esser stato investito da un dirigente. Lavora a Mondo Convenienza da 3 anni, oggi ha la gamba fasciata a causa dei fatti di ieri.
Malgrado l’incidente, Mohammed oggi è al presidio e ci racconta la sua esperienza: «Ieri pomeriggio quando la polizia è andata via, uno dei dirigenti voleva uscire con l’auto e non si è fatto problemi. Mi è passato sulla gamba e sono finito al pronto soccorso».
La situazione oggi è del tutto diversa dai giorni scorsi. Sono infatti arrivati, da diverse parti d’Italia e dai magazzini vicini, altri lavoratori solidali. La presenza delle forze dell’ordine è minima. Al picchetto ci sono circa 200 persone, tra cui lavoratori, studenti.
“La vostra forza è lo sfruttamento” si legge su uno striscione che accoglie i solidali arrivati al presidio.
«Questa lotta è un esempio per tutti», dichiara Luca Toscano, coordinatore dei Si Cobas, «anche ai lavoratori che non hanno aderito allo sciopero ma che vengono a fine turno a sostenerci e a dirci che stiamo facendo bene».