Kiosk – 14 novembre 2020

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14 Novembre 2020

La rassegna stampa internazionale di Q Code Mag

Ogni settimana, scelti dalla redazione di Q Code, una selezione di articoli della stampa internazionale che approfondiscono temi urgenti con linguaggi differenti.

 

Gran Bretagna

Cycling in the City


L'”inchiesta operaia” di una food rider scozzese, tra lotte e pandemia

I corrieri per la consegna dei prodotti alimentari sono ormai una parte onnipresente di qualsiasi città del Regno Unito, compresa Edimburgo, la capitale della Scozia, acciottolata e collinosa. Pedalare qui può essere una sfida per il ciclista più esperto, soprattutto nei giorni piovosi e ventosi a cui siamo abituati sulla costa orientale.

Tratto da Notes from Below

 

 

Polonia

Poland’s feminists are fighting back
La lotta delle donne per il diritto all’aborto

 

La graphic novel di Kasia Babis sulla lotta contro la decisione del governo di Varsavia rispetto alla controversa legge anti aborto, voluta dal partito al governo Diritto e Giustizia (PiS).

Tratto da The Nib

 

 

Spagna

Canaries, le nouveau Lampedusa ?
Dall’inizio dell’anno sono arrivati alle Isole Canarie più di 11mila migranti. Queste isole spagnole non vivevano una tale crisi migratoria da più di un decennio

 

Solo in ottobre sono stati registrati quasi 5mila arrivi. Con la crisi sanitaria, le autorità spagnole hanno difficoltà ad affrontare la situazione. La situazione sul campo è caotica, con un sacco di disordini, violazioni dei diritti e la popolazione locale sempre più ostile. Il podcast reportage

Tratto da Radio France International

 

 

Afghanistan

Sembrava una postazione perfetta per i Marines: un cumulo di terra alto 30 piedi che dominava i campi di papaveri della provincia dell’Helmand. Quello che non riuscivano a spiegare, erano le strane luci notturne, i sussurri nell’oscurità, le misteriose interferenze radio, il freddo improvviso di una brezza estiva e l’odore ricorrente di cadaveri.

tratto dal New York Times

 

 

Nigeria – Italia

Escape: the woman who brought her trafficker to justice
Migliaia di giovani donne lasciano la loro casa in Nigeria ogni anno con la promessa di un buon lavoro in Europa, solo per essere intrappolate dai debiti e costrette a prostituirsi. Ma uno ha unito le forze con gli investigatori in Italia per smascherare i trafficanti

Susan era in territorio italiano da esattamente tre giorni quando, il 23 luglio 2015, è stata portata con decine di altre nuove arrivate in un rumoroso e sovraffollato centro di detenzione a Roma e le è stato detto che a breve sarebbe stata rimpatriata in Nigeria. Alcune donne gridarono con rabbia, altre cominciarono a piangere. Susan rimase in silenzio. Non poteva tornare indietro. La primavera precedente, Susan era stata convinta a fare il viaggio in Italia da una donna nigeriana di nome Ivie, che aveva incontrato nel suo villaggio natale nello stato nigeriano meridionale di Edo. La donna si era offerta di pagare il viaggio di Susan in Europa e le aveva promesso un lavoro dignitoso e retribuito al suo arrivo.

tratto dal Guardian