Il candidato nazionalista Ersin Tatar si è assicurato la vittoria di misure nelle elezioni presidenziali di Cipro Nord, la parte dell’isola occupata dalle truppe turche negli anni ’70 e da allora separata dal resto dell’isola, a maggioranza greca.
Il primo ministro turco-cipriota, premier di uno stato riconosciuto praticamente solo da Ankara, si è assicurato il 51,7% dei voti al secondo turno contro il presidente uscente, Mustafa Akıncı.
“Siamo la voce dei turco-ciprioti”, ha detto Tatar domenica sera ai sostenitori del suo Partito dell’Unione Nazionale (UBP). “Ci meritiamo l’indipendenza. Siamo combattenti. Stiamo combattendo per esistere all’interno della Repubblica Turca di Cipro del Nord. Perciò i nostri vicini nel sud [di Cipro] e la comunità mondiale dovrebbero rispettare la nostra lotta per la libertà”.
Tatar, ritenuto un protetto del presidente turco Erdogan, ha posizioni molto più dure sulla separazione dell’isola, la cui riunificazione è un processo comunque bloccato da troppo tempo – dopo il fallito referendum del 2004 – e in un periodo di forti tensioni tra Erdogan e l’Unione europea, in particolare con Francia e Grecia.