26 Settembre 2020
Il racconto delle tante violenze sessuali subite della donne che hanno coraggiosamente manifestato contro il regime di Mubarak
La rivoluzione si fa anche col proprio corpo: portandolo nello spazio pubblico come manifestazione del dissenso e del proprio messaggio, ma anche esponendo ai molteplici, tremendi rischi della repressione.
Le donne pagano indubbiamente un prezzo altissimo in questo senso. Il controllo, l’umiliazione, la violenza sul corpo femminile sono infatti strumenti prediletti dal sistema autocratico di marca patriarcale.
Molto si è scritto negli anni sugli abusi sessuali subiti dalle donne che hanno coraggiosamente scelto di scendere in piazza nel 2011 per protestare contro il regime di Mubarak in Egitto. In particolare, molte giovani manifestanti sono state sottoposte a umilianti test della verginità, volti a piegarne lo spirito e a sfruttare la leva della moralità dei costumi come strumento di delegittimazione dell’azione di piazza.
The Nib illustra in immagini la storia di Samira Ibrahim, una delle tante voci e dei tanti corpi che hanno risvegliato il sogno di una nuova politica in un Egitto incancrenito da decenni di dittature. Voci e corpi che hanno immensamente sofferto nell’indifferenza dell’opinione pubblica internazionale, ma che con grande dignità continuano a voler raccontare la loro storia.
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