In Mozambico le elezioni del 9 ottobre si sono concluse come in molti avevano previsto: con la vittoria del Fronte di Liberazione del Mozambico, più noto come Frelimo, il partito che fu movimento di liberazione contro i dominatori coloniali portoghesi e che guida il paese dal 1975, anno dell’indipendenza da Lisbona. Il candidato della maggioranza Daniel Chapo, secondo i dati ufficiali della Commissione nazionale delle elezioni (CNE), ha ottenuto più del 70% dei voti. E poi 195 seggi sui 250 dell’Assemblea nazionale. Frelimo si è aggiudicato così la settima elezione di fila dalla fine della guerra civile nel 1992 e dall’introduzione ufficiale del multipartitismo con il voto del 1994. Ma le denunce di brogli sono state numerose, mentre a crescere nonostante la sconfitta ufficiale, è un personaggio chiave: Venâncio Mondlane. Il politico ha convocato una mobilitazione nazionale che sta facendo scendere in strada il Paese. Intanto gli scontri con le forze di sicurezza continuano: ad oggi sono venti le persone morte nelle proteste.
Lo racconta Brando Ricci, giornalista di Nigrizia, con il commento di Luca Bussotti, professore dell’Università tecnica del Mozambico di Maputo, nel primo episodio di Qaracters. Figurine di geopolitica, il nuovo podcast realizzato da Q Code Mag e da Lo Spiegone.
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