Il 16 settembre 2022 Mahsa Amini, una giovane donna curda-iraniana, viene uccisa dal regime iraniano. Dal giorno della sua morte ogni giorno in Iran milioni di persone si riversano nelle piazze e nelle strade per protestare contro la sua uccisione.
Mahsa Amini era stata arrestata dalla polizia morale con l’accusa di indossare male il velo, che non dovrebbe lasciare neanche una ciocca di capelli scoperta. Non è infrequente che chi trasgredisce le leggi religiose o chi protesta venga uccisa per mano dello Stato. È successo anche a Nika Shakarami, una ragazza di sedici anni arrestata, violentata e uccisa perché partecipava alle proteste.
La repressione del regime è brutale, ma le proteste non si fermano. Gohar Rahimi in Qontesto – il podcast a cura di Angelo Miotto che va alle radici dei fatti – racconta perché le iraniane e gli iraniani protestano, qual è il contesto in cui lo fanno e le motivazioni profonde che ci sono dietro:
Ascolta “Iran, proteste e regime. In memoria di Mahsa Amini” su Spreaker.Aggiornamento. Nell’episodio si dice che Jina in curdo significa “libertà”, significa invece “vita”.