Recensione di Clara Capelli
Così apre la recensione Clara Capelli: “l libro di Angelo Miotto arriva a fermare la ruota dell’ingranaggio, indagando l’esistente nelle sue spietate contraddizioni. L’autore fa tantissime domande, per tracciare una mappa concettuale che serva da lente di lettura a chi sa che le cose non vanno bene – un po’ come l’ovosodo dell’omonimo film, non va né su né giù, però è lì – senza trovare la scatola adatta per inserire i propri pensieri. Produci Consuma Crepa potrebbe essere letto con il ritmo del documentario “di viaggio”, in cui una voce narrante riflette, si incuriosisce, discute tra un tema e l’altro con intellettuali ed esperti: sociologə, storicə, filosofə, antropologə, urbanistə, etc., una polifonia di contributi che invitano alla curiosità e alla presa di consapevolezza che nessuna disciplina basta a sé stessa, ma deve sempre dialogare con altre prospettive e altri metodi di ricerca.”
Ovviamente non potevo evitare di scegliere la canzone dei CCCP, certe cose vanno fatte, dette e lette.
Non so dei vostri buoni propositi perché non mi riguardano Esiste una sconfitta pari al venire corroso Che non ho scelto io ma è dell'epoca in cui vivo La morte è insopportabile per chi non riesce a vivere La morte è insopportabile per chi non deve vivere
Sentiti Libera. Aemilia, il maxiprocesso alla ‘ndrangheta emiliana di Sofia Nardacchione
“Per capire l’ultima sentenza bisogna andare indietro nel tempo, al 28 gennaio del 2015 – giorno dell’operazione Aemilia – e ancora prima, fino agli anni Ottanta, attraversando faide interne e un radicamento sempre più profondo nel tessuto economico, imprenditoriale e culturale dell’Emilia-Romagna: un radicamento che prosegue ancora oggi.”
21 minuti per un podcast avvincente e imperdibile.
Afterhours, solo per voi.
Dentro o fuori la televisione? Meglio artefatto e volgare o meglio coglione? Il risultato è il tuo cosmetico efficacia ne ha tanta Se la mia pelle è nel duemila e la tua è ancora anni ottanta Non sai che non si esce vivi dagli anni ottanta Non si esce vivi dagli anni ottanta
Geografie di Christian Elia e Angelo Miotto
Il numero di Geografie è veramente un gioiello.
Nelle presentazioni a cui ho assistito si respira l’urgenza di narratrici e narratori che si sono cimentati in queste pagine di mappe e brillanti intuizioni.
Cercavo una canzone che potesse restituire la consistenza delle pagine che ho sfogliato e ho trovato un’artista che non avevo mai sentito, lei si chiama Any Other e questa è Geography.
If you can't see the world But through the lent of cynicism What's the point of even living? There's no point of trying it all
L’Albania guarda all’Ue, tra aspirazione e attesa di Gabriele Nunziati
Quando leggo Albania, mi si apre di fronte tutta la mia vita. Quel pezzo di vita in cui ho scoperto il mondo. Il Kosovo del mio primo viaggio di volontariato, il Kosovo del mio anno di servizio civile, i viaggi in Albania per tornare a casa, una volta anche per scappare, ma questa è un’altra storia.
E allora, dopo aver letto l’intervista di Nunziati, torno a me (lo so, non si fa, ma oggi lo faccio) e ripesco Samuele Bersani, mi metto sul divano e ascolto, senza farmi troppe domande.
Che delusione, non c'è televisione Non mi riprendono È stata qui fino a ieri, oggi è Partita per Bari Oppure è sciopero Appena arrivo ti scrivo Per adesso son vivo Qui sopra l'albero Imparo bene le scritte Pannolini e pellicci Ma non mi servono
La Revue Dessinée arriva in Italia: intervista a Massimo Colella di Luca Rasponi
“Dopo il successo travolgente del crowdfounding, La Revue Dessinée è arrivata finalmente anche in Italia: gli abbonati hanno già ricevuto il numero 1, presentato nei giorni scorsi al Salone del Libro di Torino.
Si tratta di una novità importante per il mercato editoriale italiano, sia dell’informazione che del fumetto, perché di fatto la La Revue Dessinée è la prima rivista di graphic journalism a essere pubblicata nel nostro Paese.”
E così a me piaceva l’idea di trovare una specie di sigla, et voilà: Zaz, on ira!
Vous êtes les étoiles, nous somme l'univers Vous êtes un grain de sable, nous sommes le désert Vous êtes mille pages et moi je suis la plume
Gaza, femminile plurale di Alice Barsanti
Women are half the society. You cannot have a revolution without women. You cannot have democracy without women. You cannot have equality without women. You can’t have anything without women. Nawal El Sadaawi
Riprendo le prime battute dell’articolo di Alice Barsanti e passo subito la parola a Nina Simone.
And now we got a revolution Cause I see the face of things to come Yeah, your Constitution Well, my friend, its gonna have to bend I'm here to tell you about destruction Of all the evil that will have to end.
Il libero arbitrio alla prova del terzo millennio – cap. 2 di Giorgia Lucchi
“Quando l’emozione è completamente esclusa dal processo del ragionamento”, scrive il neuroscienziato Antonio Damasio ne L’errore di Cartesio, “come accade in alcune patologie neurologiche – caratterizzate da deficit dell’attività decisoria associate a un disturbo dell’emozione – la ragione si scopre essere ancor più difettosa di quando l’emozione si intromette nelle nostre decisioni, giocando i suoi tiri mancini”.
Ho riletto un paio di volte il pezzo di Giorgia Lucchi, bello e da rileggere per entrare tra le pieghe di una materia complessa. Max Gazzè, con il chiasso composto di questa canzone, mi ha portata nelle atmosfere confuse del (mio) cervello.
quando alla vita ho chiesto di essere almeno liberato da un'identità troppo fragile Il frutto di alcune passività in fatto di comunicazione che spingono il senso comune a non mettere il naso più in là