Giuliana Sgrena e i giorni del sequestro a Baghdad di Luca Rasponi
Lo so che scegliere una canzone di Irene Grandi per un pezzo di questo genere potrebbe sembrare assurdo, ma nelle tavole che ci sono in questo articolo, la visione di una città devastata mi ha colpita, è l’immagine che mi sono portata via ed è l’immagine che mi racconta questa canzone.
Bruci la città E crolli il grattacielo Rimani tu da solo Nudo sul mio letto Bruci la città O viva nel terrore Nel giro di due ore Svanisca tutto quanto Svanisca tutto il resto
Guardare e ricordare il dolore di Cristiano Denanni
“Ma perché parlare di Srebrenica, oggi? Me lo sono chiesto durante le giornate trascorse in paese e a Sarajevo, e me lo chiedo mentre scrivo. La prima risposta, forse scontata, è: perché è necessario. Ancora e comunque. Sono passati 28 anni, ma non tutte le persone massacrate a Srebrenica sono state ritrovate, non tutte sono state identificate, molti – ancora – non hanno un nome.”
Ricordi e ricordare.
Non dimenticare e stare.
Però ricordami nei giorni Quando nel computo degli anni Ero nell'angolo battuto Simile a un pugile suonato: Quando da te mi nascondevo E per non vivere bevevo, Un'armatura da gigante E dentro un piccolo guerriero
Come mi chiamo è un mio diritto di Angelo Miotto
But hey You made a nigga flip What do I say To make me exist? Ooh, stranger Still don't know my name
El Salvador di Bukele, modello per le destre: democrazia “in carcere” sull’altare della sicurezza di Brando Ricci
“L’El Salvador di cui parla Dada è quello dello stato di emergenza dichiarato dal presidente Nayib Bukele il 27 marzo 2022 dopo che nel giro di un fine settimana 87 persone sono state uccise per le strade del Paese; un’ondata di violenza questa, eccezionale anche per il Paese centramericano, da anni uno tra i primi nella statistica che quantifica il tasso di omicidi ogni 100mila abitanti.”
Porque ya no puedo estar callado de tanta mierda que he presenciado Harto de la violencia que nos obligan a normalizar Aquel que muere de hambre es violentamente asesinado Violencia es morir tirado en el pasillo de un hospital Y sí, salgo a protestar Porque, violentamente, la ley también me quiere callar
Palestina, quando la presidenza è resistenza di Alessandro Balduzzi
Gerusalemme vicina
Gerusalemme lontana
Gerusalemme che si potrebbe scrivere un libro al giorno su di te.
Well, this train carries saints and sinners This train carries losers and winners This train carries whores and gamblers This train carries lost souls I said, this train, dreams will not be thwarted This train, faith will be rewarded This train, hear the steel wheels singin' This train, bells of freedom ringin'
Turchia, la Gen Z si prepara a tornare alle urne tra timori e speranze di Giulia Bernacchi
Nonostante un diffuso sentimento di distacco dai partiti da cui si sentono scarsamente rappresentati, i giovani turchi non hanno dubbi nel confermare la loro presenza alle urne anche per il secondo turno, votare è percepito come un gesto importante di partecipazione.
«Le nostre famiglie hanno scelto il cambiamento 20 anni fa. Ora tocca a noi»
Nothing will change Nothing will change Nothing will change Nothing will change
Il grande Re, la foce di Cecilia Fasciani
“La vita stessa sulla Terra nasce nelle pozzanghere. E se posso dire a un turista cos’è per me Delta del Po, è la festa della vita, il fatto di vedere tutte queste cose che crescono, che convivono, che non sono in competizione ma in armonia tra di loro, rappresenta l’essenza fondamentale di questo territorio.”
Impareremo la grazia dello scorrere La coincidenza di quello che muore E quello che rinasce Impareremo a contenere le tempeste Non ci si bagna nello stesso fiume due volte Ah cuore fradicio insegnaci la lingua delle onde